Il deserto, le basi, le armi perché per Hollande la missione è in salita
Sapendo che prima o poi l’offensiva sarebbe arrivata, gli islamisti si sono preparati. Come prima mossa hanno adeguato il loro arsenale. Ieri gli ufficiali francesi hanno ammesso: «Sono più forti del previsto». I guerriglieri si sono rivolti ai trafficanti che vendono il materiale trafugato dai depositi libici. Dunque nuove mitragliere, jeep migliori, lanciarazzi, cannoncini, munizioni in quantità , apparati di comunicazione. A ciò si è aggiunto quanto abbandonato nei mesi scorsi dall’esercito maliano. Con queste armi, gli islamisti possono rendere la vita difficile ai francesi. Lo si è visto già nel primo giorno di scontri.
Insieme alle bocche da fuoco, Ansar Dine, qaedisti e i miliziani dai profili confusi hanno cercato di migliorare il network di supporto. Fonti Usa hanno segnalato come i ribelli, dopo aver rubato bulldozer e scavatrici di una grossa impresa francese, abbiano costruito rifugi per il carburante, tunnel, gallerie. Piccole difese per rendere meno visibili i depositi da 48 ore obiettivo dei raid aerei. I contrabbandieri hanno anche procurato pannelli solari per alimentare radio e telefoni satellitari. I qaedisti hanno poi preposizionato nel deserto barili di carburante e acqua o li hanno affidati ai pastori reclutati con i soldi dei riscatti. Punti di rifornimento segreti per le colonne di «tecniche», i camioncini armati che sono come le navi del deserto. La tattica è quella di scomparire e riapparire percorrendo ogni giorno centinaia di chilometri. Lasceranno magari i centri abitati ma torneranno con incursioni rapide. I francesi dovranno inseguire queste ombre. E sarà un lavoro lungo.
Related Articles
Siria, in fuga dalle bombe sulla via dei contrabbandieri “Ora è un esodo di massa”
L’Unhcr: “Servono soldi per l’emergenza profughi”
Putin: “è come una crociata” Gli Usa pronti a cedere la guida
Onu, giovedì il consiglio di sicurezza. Il Colonnello confida nelle astensioni. Gheddafi spera ancora nella presa di posizione di Brasile, Russia, India e Cina. Il presidente Obama sotto accusa per non essere passato dal voto del Congresso
Afghanistan, gli USA testano i nuovi caccia F35. Onu: «Sempre più vittime civili»
Afghanistan. La strategia “aerea” di Trump ha provocato in un anno il 52% in più di morti e feriti. Intanto governo di Kabul e talebani negoziano in Arabia saudita