I fondi esteri in fila per il nuovo Btp Un terzo va a Londra
In Italia è stato sottoscritto comunque poco meno del 40% dell’ammontare complessivo dell’emissione che è stato pari a 6 miliardi a fronte di 11 miliardi di ordini. Molto rilevante è stata, come si è detto, la parte sottoscritta in Gran Bretagna (29%) ma anche quella assegnata in Germania (quasi il 9%), in Francia (8%), nei Paesi scandinavi ed in Benelux (5%). Significativa la presenza degli investitori statunitensi che si sono aggiudicati oltre il 6% dell’emissione a fronte di una richiesta pari quasi all’11% della domanda totale. Circa l’1% dell’emissione, infine, è ha preso la strada del Medio Oriente.
Complessivamente all’emissione del nuovo BTP a 15 anni, con scadenza 1 settembre 2028 e cedola annua del 4,75% pagabile in due soluzioni, hanno partecipato circa 250 investitori: circa il 35% dei titoli sono stati assegnati ad asset manager e fondi d’investimento, mentre le banche si sono aggiudicate oltre il 26%. Quasi il 30%, poi, è stato collocato presso operatori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, in particolare circa il 19% a fondi pensioni e assicurazioni e il resto a banche centrali e istituzioni governative mentre la quota sottoscritta da hedge fund è stata pari all’8%.
Il successo riscosso dal Btp porterà il Tesoro – ma i tempi non sono stati ancora definiti – a ritentare, come ha anticipato il Direttore del Debito pubblico, Maria Cannata, e come è indicato pure nelle linee guida del Debito pubblico per il 2013, anche la strada dell’emissione del titolo trentennale, quello a più lunga scadenza emesso dallo Stato italiano il cui esordio risale al novembre del 1993 e che è stato accantonato da tre anni. Ieri intanto l’impatto sul mercato secondario della nuova emissione è stato positivo soprattutto per i rendimenti dei Btp decennali scesi al 4,18% con lo spread calato anch’esso rispetto al giorno prima a 261 punti base. Il differenziale della Spagna si è attestato invece a 346 punti base col rendimento dei Bonos a 5,025% in attesa del nuovo collocamento di titoli a medio e lungo termine di Madrid in programma per oggi. Ieri è stato poi positivo il collocamento di 2,5 miliardi di titoli a breve termine in Portogallo, che potrebbe preludere a un ritorno di Lisbona sul mercato anche sulle scadenze più lunghe e pure quello del nuovo Bund decennale tedesco.
Giornata contrastata invece per le Borse: Milano ha chiuso in negativo dello 0,73%, Londra ha ceduto lo 0,22% mentre Francoforte è avanzata dello 0,20% e Parigi dello 0,30%. L’euro, infine, ieri sera era scambiato appena sotto 1,33 contro dollaro.
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