by Sergio Segio | 4 Gennaio 2013 9:09
Sono frequenze molto utili e preziose quelle che il ministero allo Sviluppo economico ha consegnato questa settimana ai tre operatori mobili, che se l’erano aggiudicate all’asta più di un anno fa per 2,96 miliardi. Sono i famosi 800 MHz, che fino al 2012 in Italia erano usati solo dalle tivù: il loro passaggio nelle mani degli operatori Internet mobile è quindi una svolta. È la prima volta che l’Italia toglie risorse alla tivù, per darle a Internet. E’ l’Unione europea a indicare questa via, che alcuni Paesi hanno abbracciato già da anni (Germania e Stati Uniti in primis). Ma in Italia questo passaggio di frequenze è più complicato che mai, visto il numero eccezionale di tivù locali presenti. Sviluppo economico ha fatto una corsa contro il tempo per rispettare gli impegni d’asta presi con gli operatori e così liberare le frequenze (i canali 61-69, per l’esattezza) dalle tivù locali entro il primo gennaio 2013. La legge ha imposto ad alcune tivù locali di rinunciare alle proprie frequenze (in cambio di un indennizzo), in base a una graduatoria redatta dal ministero. Alcune le hanno cedute di propria spontanea volontà , «mentre per altre — poche — siamo stati costretti a fare uno spegnimento coatto degli impianti tivù», fanno sapere dal ministero.
Insomma, una fatica, ma necessaria: gli 800 MHz sono le frequenze più idonee a coprire una vasta parte del territorio italiano a costi limitati (non a caso erano destinate prima alla tivù). «Useremo gli 800 MHz già nei prossimi giorni e ci permetteranno di portare banda larga a tutti», dicono da Vodafone. Inclusi quindi quei luoghi sfortunati che ora non possono avere nemmeno l’Adsl. Internet Lte promette velocità triple rispetto alla rete di precedente generazione (Umts/Hspa); Telecom e Vodafone hanno già lanciato i servizi, da qualche settimana, ma usando solo le frequenze 1800 MHz. Al momento, quindi, la copertura e le offerte sono limitate.
Entrambi gli operatori sono a Roma, Milano, Torino, Genova, Palermo, Napoli, Padova. Vodafone anche a Bari; Telecom anche a Trento, Forlì, Taranto, Cortina D’Ampezzo, Ancona, Courmayeur, Catanzaro. Hanno offerte che consentono di navigare solo con chiavetta e tablet, ma tra circa un mese ne lanceranno alcune dedicate agli smartphone.
3 Italia lancerà le proprie offerte a febbraio, con una rete che ora copre Roma, Milano, Acuto (su frequenze 1.800 e 2.600 GHz; 3 non ha gli 800 MHz). A quanto risulta, avrà prezzi più economici dei concorrenti, che invece fanno pagare un sostanziale sovrapprezzo per navigare più veloce, con l’Lte. Nel canone (da 30 a 45 euro al mese), Telecom e Vodafone includono però più traffico Internet mensile rispetto alle offerte Umts/Hspa e anche alcuni servizi aggiuntivi (partite di calcio, film, musi). Più avanti nel 2013 arriveranno anche le offerte di Wind e con l’aumento della concorrenza i prezzi caleranno.
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