Formigoni e l’investitura del Cavaliere. Ma lui non ha deciso

by Sergio Segio | 8 Gennaio 2013 7:38

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Solo una dichiarazione ufficiale, improntata alla prudenza: «Valuterò bene cosa fare, non ho ancora sciolto le riserve. Lo farò nelle prossime ore. Mi sono solo detto disponibile a dare una mano sul programma del Pdl». Ma a rendere vacue le parole del governatore, arrivano quelle di Silvio Berlusconi: «Formigoni sarà  nostro candidato al Senato».
E poi restano le frasi pronunciate dal governatore davanti agli esponenti del Pdl, molti dei quali sono restati a bocca aperta: «Sono stato sempre al fianco di Berlusconi. Silvio e Angelino sanno quanto ho lavorato per far ritirare Albertini dalla corsa». Sono frasi. Smentibili. Poi ci sono i fatti. Più difficili da maneggiare: Formigoni, insieme al coordinatore del Pdl lombardo, Mario Mantovani stenderà  il programma per le Regionali da sottoporre alla Lega per l’accordo finale. «I miei assessori sono a disposizione per dare una mano per la stesura del programma» avrebbe detto Formigoni durante la riunione. La sua lista al Senato? «Mai pensata». Infine, lo sfregio. Richiesto dal Pdl. Oltre al posto in Senato (quello che Berlusconi aveva promesso ad Albertini se si fosse ritirato dalla competizione elettorale), il governatore uscente potrebbe correre anche per le Regionali, candidandosi in quel di Lecco, sua città  natale, per far concorrenza alla lista civica di Albertini. Berlusconi smentisce, ma il coordinatore Mantovani insiste.
Da parte sua, la contropartita richiesta da Formigoni al Pdl sarebbe stata quella di garantire lo sbarco a Roma, oltre a se stesso, anche ai suoi protetti. Facciamo dei nomi: Raffaele Vignali, Renato Farina, Gabriele Toccafondi, ma anche Paolo Alli, Giulio Boscagli (cognato di Formigoni) e Marcello Raimondi.
Un voltafaccia difficile da digerire. Soprattutto per Albertini. Ma anche per tutti quegli esponenti vicini a Formigoni che si sono spesi in questi mesi per portare avanti la candidatura dell’ex sindaco di Milano su pressione dello stesso governatore. «Ci ha sacrificato tutti — dice un esponente vicino a Formigoni —. Con che faccia ci presenteremo a quelli a cui abbiamo chiesto di appoggiare Albertini e adesso dobbiamo dirgli di appoggiare Maroni?». Molto critico anche Mario Mauro che ha optato per Monti e Albertini: «Prendo atto. Siamo in un contesto politico mutevole in cui però bisogna continuare a distinguere ciò che è bene. Io sottolineo quello che ha sempre detto Formigoni: Albertini è il migliore candidato possibile. L’accordo con la Lega sancisce la deriva populistica e antieuropea del Pdl». E che farà  Albertini? «Leggo le agenzie in cui il senatore Mantovani annuncia che anche Roberto Formigoni sale sul carro dell’accordo Lega-Pdl. Formigoni ancora non parla e lascerò a lui spiegare la coerenza dei suoi comportamenti di questi mesi, se dovesse abbandonare il progetto che insieme abbiamo costruito. Indipendentemente da lui, il Movimento Lombardia Civica, rimane in campo». Anche se i dubbi sono tanti. Albertini, potrebbe fare un passo indietro e accettare la candidatura al Senato che gli ha offerto Mario Monti? O lasciare libero del tutto il campo.
Maurizio Giannattasio
Elisabetta Soglio

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