by Sergio Segio | 29 Gennaio 2013 10:32
È quanto emerge da un’indagine dello Spi-Cgil sul welfare nel nostro paese. Il Fondo per la non autosufficienza, la cui dotazione finanziaria nel 2010 era di 400 milioni di euro, invece e’ stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi e non e’ stato rifinanziato dal governo Monti nonostante le reiterate promesse in tal senso. Ulteriori decurtazioni di risorse sono state apportate al Fondo per le politiche della famiglia (da 185,3 milioni a 31,99 milioni) e a quello per le politiche giovanili (da 94,1 milioni a 8,18 milioni).
Welfare locale, in 2012 taglio risorse 3,6 per cento. A livello locale la situazione del Welfare non e’ nelle migliori condizioni. Nei Comuni italiani si e’ infatti registrata una diminuzione della spesa per i servizi sociali in senso stretto nel 2012 del 3,6 per cento. Del 6,8 per cento e’ stata invece la diminuzione di risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero), con punte dell’11 rilevate in diverse zone del Mezzogiorno. Piu’ contenuta e’ stata la riduzione a carico delle spese per l’amministrazione generale (auto-amministrazione, costi della politica), che si e’ attestata al 2,9 è per cento. La riduzione delle risorse destinate ai servizi di assistenza non ha portato pero’ ad una diminuzione delle entrate tributarie, che nel 2012 sono aumentate del 9,5%. Complessivamente il gettito derivante dall’addizionale comunale Irpef e’ aumentato del 7,8 per cento. Nei Comuni del Mezzogiorno tale aumento e’ stato del 9,3 per cento mentre in quelli del Centro-nord e’ stato dell’8,2 per cento. La tassa sui rifiuti ha mostrato invece aumenti medi pari a circa il 4,2 per cento ma se si considera il quinquennio 2008-2012 il trend supera mediamente il 35 per cento. Al sud tali aumenti sono stati mediamente del 4,9 per cento mentre al centro-nord del 3,1%. In termini di spesa a valori costanti nei Comuni italiani nell’ultimo quinquennio la spesa corrente prevista e’ diminuita del 10,9% mentre le entrate tributarie sono aumentate del 6,7 per cento.
“Ormai siamo davvero all’anno zero del welfare pubblico con un continuo taglio di risorse che sta privando dei servizi di assistenza le fasce piu’ deboli del paese, che in questo modo sono state letteralmente abbandonate al proprio destino”, dichiara il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone. “È bene che la politica – continua Cantone – si affretti ad intervenire ed e’ per questo che secondo noi il welfare deve essere messo al centro della campagna elettorale e del programma di governo di tutti i candidati. Nessuno finora ha detto ancora niente in merito- ha concluso il segretario generale dello Spi- e non vorremmo che si perdesse ancora una volta l’occasione per risolvere una questione che tocca da vicino i bisogni delle persone”. (DIRE)
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