Eurispes: “La vita low cost degli italiani, tra compro oro e discount”
ROMA – La perdita del potere d’acquisto è una realtà per 7 italiani su 10 e per far fronte alle difficoltà economiche, in maniera più diffusa si taglia su tutte le voci di spesa e si modifica la quotidianità , tanto che uscire, andare a cena o al cinema sono per molti un lusso. Lo rivela il Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes presentato oggi a Roma (vedi lanci precedenti). Nel 30,9% dei casi si è fatto ricorso al credito al consumo nell’ultimo anno (nella precedente rilevazione la percentuale era del 25,8%), ma il bisogno di liquidità delle famiglie fa emergere un fenomeno diffuso e preoccupante: il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un “compro oro”, con una vera e propria impennata rispetto all’8,5% registrato lo scorso anno. parallelamente cresce il rischio usura rispetto al numero di quanti hanno chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari (dal 6,3% al 14,4%).
Vivere in tempi di crisi. Il 73,4% degli italiani nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto: il 31% molto, il 42,4% abbastanza. Il 22,2% ha riscontrato in misura contenuta una riduzione del proprio potere d’acquisto e solo il 4,4% per niente. La situazione di sofferenza delle famiglie si riversa sui consumi: si taglia sui pasti fuori casa (86,7%) e sui regali (89,9%), si acquistato più prodotti in saldo (88,5%), ci si rivolge ai punti vendita più economici per l’acquisto di vestiti (85,5%). In molti decidono di non spendere per viaggi e vacanze (84,8%) e di cambiare marca di un prodotto alimentare se più conveniente (84,8%). Nel’83,5% dei casi le famiglie hanno deciso di ridurre le spese per il tempo libero insieme a quelle per estetista, parrucchiere, articoli di profumeria (83,1%) e quelle per gli articoli tecnologici (81,9%). Il 72,6% ha cercato punti vendita economici per l’acquisto di prodotti alimentari; nel 2012 riferiva di averlo fatto un ben più contenuto 52,1%. Molti acquistano prodotti online per ottenere sconti ed aderire ad offerte speciali (58,4%) e hanno ridotto le spese per la benzina usando di più i mezzi pubblici (52,2%). Nel 40,6% dei casi i tagli hanno interessato le spese mediche, mentre il 38,4%, si è rivolto al mercato dell’usato (il 21,5% un anno fa). Come cambia la vita quotidiana. Nella quasi totalità dei casi le abitudini degli italiani si sono modificate limitando le uscite fuori casa (91,8%, in forte aumento rispetto al 73,1% registrato un anno fa). Numerosissimi sono anche coloro che, invece di andare al cinema, scelgono di guardare i film in dvd o in streaming (82,2%, a fronte del ben più contenuto 56,5% di un anno fa) e quelli che sostituiscono sempre più spesso la pizzeria/ristorante con cene a casa tra amici (77,2%, contro il 56,7% dello scorso anno). Più della metà del campione ha preso l’abitudine di portarsi il pranzo da casa nei giorni lavorativi (54,9%), mentre il 44,1% va più spesso a pranzo/cena da parenti/genitori (erano il 5,4% un anno fa).
Credito al consumo. Il 30,9% degli italiani nel corso degli ultimi 12 mesi ha fatto acquisti facendo ricorso a forme di pagamento rateizzate nel tempo (ad eccezione del mutuo). Il dato risulta in crescita rispetto al 25,8% registrato nella rilevazione dello scorso anno. I beni o servizi per quali risulta più consistente la quota di italiani che ha fatto ricorso al pagamento rateizzato sono in primo luogo gli elettrodomestici (49,9%, la metà di chi è ricorso al credito al consumo) e le automobili (46,4%); seguono computer e telefonini (37,6%, in aumento rispetto al 25,6% dello scorso anno). Il 27,6% ha pagato a rate oggetti di arredamento o servizi per la casa, il 24,4% cure mediche (in aumento rispetto al 17,6% del 2012). Risulta meno frequente l’acquisto rateizzato di moto/scooter (9,7%), viaggi e vacanze (9,1%, in crescita rispetto al 2,6% del 2012), beni alimentari (8,9%; nel 2012 era solo l’1,6%), vestiario e calzature (6,7%, ma era solo l’1,6% un anno fa). In cerca di liquidità : in vertiginoso aumento il fenomeno dei compro oro. Tra i tanti segnali di affanno dei cittadini se ne evidenzia uno drammatico: nel corso dell’ultimo anno il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un “compro oro”, con una vera e propria impennata rispetto all’8,5% registrato lo scorso anno.
Il rischio di cadere nelle maglie dell’usura. Sono meno numerosi coloro i quali ammettono di aver chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari: 14,4% e, tuttavia, sono più che raddoppiati rispetto al 6,3% rilevato un anno fa. Si tratta di un segnale d’allarme poiché in questa categoria si nascondono i casi di vera e propria usura. Lavori informali per arrotondare. Il 26,8% del campione ha svolto servizi presso conoscenti per incrementare le proprie entrate (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio). Ben il 44,1% di chi cerca nuova occupazione riferisce di aver svolto servizi presso conoscenti per arrotondare (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio); la percentuale raggiunge il 36% tra gli studenti, il 29,8% tra chi cerca la sua prima occupazione, il 28,2% tra le casalinghe, un non trascurabile 24,4% tra gli occupati ed il 12,9% tra i pensionati.
Vendesi… online. Il 28% ha venduto beni/oggetti su canali online di compravendita (ad esempio eBay); nel 2012 lo aveva fatto solo il 12,4%.
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