Elezioni, terremoto nel non profit: già  dodici i presidenti da cambiare

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SONO almeno undici (più uno) gli incarichi di rilievo a livello nazionale che restano liberi nel terzo settore italiano in seguito alle candidature alle prossime elezioni politiche. Un vero terremoto per il non profit, che in queste settimane dovrà  non solo cambiare diversi volti, ma anche riorganizzare i modi di interlocuzione con il prossimo governo, anch’esso tutto nuovo. Analizzando le liste del Pd, di Sel e di ciò che si conosce delle liste Monti e Ingroia, e in attesa di conoscere ulteriori “trasferimenti” dal sociale alla politica che dovessero avvenire in altri partiti, vediamo dunque quali organizzazioni si trovano ora di fronte alla necessità  (o all’opportunità ) di rinnovare il proprio vertice.

Acli. Andrea Olivero è stato il primo presidente a dimettersi per candidarsi con Mario Monti. Era avvenuto sette anni fa anche con il suo predecessore Luigi Bobba (nel 2006 senatore con la Margherita e dal 2008 a oggi deputato del Pd), che però si trovava alla fine del suo secondo mandato quadriennale nelle Associazioni cristiane lavoratori italiani. Olivero invece è stato da poco confermato (a maggio 2012) per il suo secondo mandato, per cui il consiglio nazionale del 15 gennaio dovrebbe nominare il suo sostituto per guidare l’organizzazione fino alla scadenza naturale del 2016.

Arci. Paolo Beni, candidato del Pd in Toscana, è al secondo mandato da presidente nazionale, carica assunta nel 2004 dopo la prematura scomparsa di Tom Benetollo. Per lo statuto dell’Associazione ricreativa culturale italiana non esiste incompatibilità  tra la carica di presidente e quella di parlamentare quindi Beni resterebbe al suo posto, a meno che gli organi interni non decidano diversamente.

Confcooperative. La candidatura di Luigi Marino annunciata ieri da Monti dovrebbe portare in Parlamento il presidente della più grande federazione della cooperazione italiana, con all’interno oltre 6.000 cooperative sociali raggruppate in Federsolidarietà  (presieduta da Giuseppe Guerini). La sua successione potrebbe rimettere in gioco qualcosa anche su questo fronte. Per il momento il vicepresidente assumerà  la carica e traghetterà  la federazione alla prossima assemblea, da fissare a governo insediato. Da segnalare ai primi di febbraio anche l’assemblea dell’alleanza delle cooperative sociali, tra la stessa Federsolidarietà , Legacoopsociali e Agci solidarietà .

Uisp. L’Unione italiana sport per tutti dovrà  eleggere il successore di Filippo Fossati, premiato dalle primarie in Toscana e candidato nella stessa regione insieme a Paolo Beni. Fossati era già  alla fine del secondo mandato e non poteva essere rieletto. Nel congresso già  fissato per il 19-21 marzo si eleggerà  il successore, che dovrebbe essere l’attuale presidente regionale dell’Emilia-Romagna Vincenzo Manco.

Unhcr. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati dovrà  sostituire la portavoce Laura Boldrini, che lascia una carica ricoperta addirittura dal 1998 per candidarsi con Sel. Boldrini ha impresso al suo ruolo una forte visibilità : pur restando nel campo dei rifugiati, è intervenuta spesso sui media e in una miriade di occasioni pubbliche sulle questioni riguardanti l’immigrazione, in anni turbolenti caratterizzati prima dalla Legge Bossi-Fini e poi dalle ulteriori strette decise dagli ultimi governi. Da una sua iniziativa è nata anche la Carta di Roma su giornalismo e immigrati, promossa poi congiuntamente con l’Ordine dei Giornalisti e la Federazione della stampa. Ora l’Unhcr dovrà  fare un bando pubblico per il successore, operazione che richiederà  qualche mese.

Forum terzo settore. Il principale organismo di rappresentanza del terzo settore italiano perde il portavoce due volte… Dopo le dimissioni di Andrea Olivero si pensava infatti a un tranquillo passaggio dell’incarico a Paolo Beni, in un’assemblea già  fissata per il 30 gennaio. Ora che Beni è candidato chi sarà  il prescelto? Il Forum è stato rappresentato nei primi 4 anni (1997-2000) da un triumvirato di portavoce (Bobba, Calvaruso, Marzocchi) ma di fatto dal segretario Nuccio Iovene (Arci), quindi ci sono stati i due mandati di Edoardo Patriarca (Agesci) e Giampiero Rasimelli (Arci) con segretario Fabio Protasoni (Acli), quindi il tandem femminile di Maria Guidotti (Auser) e Vilma Mazzocco (Confcooperative) e infine il doppio mandato (il secondo iniziato nel 2011) del portavoce unico Olivero (Acli). Ora i giochi si riaprono e al momento circolano solo alcune indiscrezioni: tra queste il tandem Fausto Casini (Anpas) e Paola Menetti (Legacoopsociali).

Sbilanciamoci!. Giulio Marcon, candidato di Sel, è stato il fondatore e l’animatore di questa campagna formata da una quarantina di organizzazioni, dando vita a vari rapporti annuali (tra cui le “controfinanziarie”) e a numerosi interventi caratterizzati non solo da appelli generici ma da contenuti, dati e il supporto di autorevoli economisti. Sostituirlo non sarà  semplice, ma la prima questione riguarda la prosecuzione stessa dell’esperienza, ora che vari esponenti della campagna potranno portare le loro istanze direttamente in Parlamento.

Tavola della Pace. Flavio Lotti, portavoce da sempre di questo cartello che include molte delle stesse sigle di Sbilanciamoci! e del Forum terzo settore, è candidato con la lista Ingroia. Se venisse eletto, anche la sua sostituzione non sarà  semplice, avendo Lotti dato un’impronta molto personale in questi anni: non solo con l’organizzazione della Marcia della pace Perugia-Assisi, ma con una presenza assidua e spesso efficace sui mezzi di informazione riguardo i temi della pace, delle spese militari, del conflitto mediorientale e di altre guerre.

Centro nazionale volontariato. La storica organizzazione lucchese che ha legato il suo nome a Maria Eletta Martini, e guidata negli ultimi anni dall’ex ministro Zamberletti, ha da pochi mesi consegnato la presidenza a Edoardo Patriarca, proprio ieri candidato dal Pd in Piemonte. Nei giorni scorsi era stato programmato il terzo festival del volontariato per il 24 febbraio: quindi è avvenuto il necessario spostamento ad aprile per la concomitanza con le elezioni politiche; e ora ecco la necessità  di discutere la questione del presidente. Patriarca potrebbe però decidere di mantenere la carica, dato che, come avvenuto per la stessa Martini, il Centro non prevede incompatibilità  con quella di deputato.

Istituto italiano donazione. Patriarca era stato anche nominato da poco presidente di questo Istituto, nato quasi in sordina nel 2005 e divenuto man mano il punto di aggregazione di decine di organizzazioni del non profit in cerca di criteri etici e operativi condivisi per la raccolta delle donazioni, tema sul cui andamento l’Iid produce utili rapporti periodici. Anche qui si pone il problema della successione.

Fai. Anche la presidente Ilaria Borletti Buitoni dovrebbe entrare in Parlamento con la lista Monti. La Borletti, industriale tra le più note, è da tempo protagonista anche nel sociale: ha promosso e guidato in passato il Summit della solidarietà  ed è stata impegnata con l’Amref. Si occupa anche del Borletti-Buitoni Trust, che si occupa di promuovere giovani concertisti di musica da camera nel mondo.

Fnsi. Pur non essendo un’organizzazione del terzo settore, la federazione nazionale della stampa italiana ha avuto con la presidenza di Roberto Natale, ora candidato con Sel, una decisa caratterizzazione sociale. Non solo con il lavoro per la Carta di Roma su media e immigrazione, ma anche con la partecipazione a varie altre carte deontologiche e a numerosi incontri sul giornalismo e i temi sociali (tra cui i seminari di Redattore Sociale di cui Natale è assiduo frequentatore). Grande riserbo al momento sul nome del suo successore, che dovrebbe essere eletto a metà  febbraio. (st)

 

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