E in Toscana e Umbria il Professore schiera gli ex renziani

by Sergio Segio | 10 Gennaio 2013 7:24

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La strategia di Italia Futura, approvata dal professor Mario Monti, è quella di «provocare uno smottamento significativo del Pd nelle Regioni rosse che alle primarie hanno più lusingato il sindaco di Firenze».
E così Andrea Romano di Italia Futura (che sarà  capolista in Toscana per la lista civica), ha convinto i renziani orfani di Matteo Renzi a correre con Monti, Fini e Casini. Giuliano Gasparotti, presidente di Officine democratiche ha accettato un posto sicuro nella lista civica della Camera con il mandato di fare terra bruciata in un campo dominato dal Pd. Insieme al giovane Gasparotti, gli strateghi della campagna montiana vogliono schierare in Toscana, come capolista al Senato, il giuslavorista Pietro Ichino (senatore uscente del Pd) che a Renzi ha fornito forti argomenti riformisti sul welfare. Un’operazione, quella toscana, in cui avrebbe dovuto essere coinvolto anche un altro senatore uscente del Pd, Stefano Ceccanti, che però ha rifiutato. In Umbria, altra Regione rossa dove il sindaco di Firenze ha vinto le primarie, il ticket di centro conta sulla renziana Adriana Galgano alla Camera e Linda Lanzillotta (ex Pd, ex Api).
Invece nel Lazio la strategia d’attacco del centro guarda più a destra che a sinistra. Anche se Mario Marazziti della Comunità  di Sant’Egidio (candidato della lista civica) si è chiesto «dove sono finiti i renziani a Roma?», Monti ha lasciato campo libero ai centristi: Casini sarà  capolista al Senato (ma anche in Campania e in Sicilia) e un altro candidato forte per Palazzo Madama è la finiana Giulia Bongiorno. La squadra dell’Udc (14 o 15 senatori) prevede invece che Cesa, Galletti e Buttiglione vadano alla Camera. Fini, che si presenterà  alla Camera insieme a Bocchino, punta su 5 senatori: Della Vedova (in lista in Lombardia dopo Albertini e Mauro), Bongiorno (che si candida anche per governare il Lazio), Consolo, Baldassarri e Ruben.
Tra gli ex pdl perde quotazioni la candidatura al Senato di Beppe Pisanu mentre Alfredo Mantovano ha fatto signorilmente un passo indietro. L’economista Giuliano Cazzola dovrebbe essere schierato insieme a Luigi Marino (Confcooperative) in Emilia. Gianluca Susta (ex pd) è secondo in Piemonte mentre Fabio Gava (ex pdl) è terzo in Veneto dopo De Poli (Udc) e il demografo Giampiero Dalla Zuanna. Spera ancora l’ex pdl Isabella Bertolini che insieme a Giorgio Stracquadanio e Gaetano Pecorella hanno dato vita a «Italia libera».
Per la lista della Camera ci sono, infine, alcune donne dal profilo notevole che hanno condiviso la «scelta civica» per Monti. Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica, che a Londra ha stabilito il record del mondo della categoria ciechi. La virologa di Padova Ilaria Capua che ha scoperto il virus dell’influenza aviaria. Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto, che ha vinto con lo slogan: «È qui che vogliamo vivere, non scapperemo». Oggi, comunque, Monti dovrebbe autorizzare la «discovery» ufficiale delle quattro liste del Polo di centro, tre alla Camera e una al Senato.

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