by Sergio Segio | 7 Gennaio 2013 7:00
MILANO — La trama politica di Antonio Ingroia sembra intrecciarsi a doppio filo con quella dei Cinque Stelle. Prima un invito a Beppe Grillo ad allearsi con lui (respinto al mittente), poi la proposta ai dissidenti grillini espulsi a candidarsi con la sua lista «Rivoluzione Civile». Secondo indiscrezioni, rimbalzate anche su web e media, Ingroia avrebbe offerto il posto di capolista alla Camera in Emilia-Romagna a Giovanni Favia, consigliere regionale, e sarebbe a caccia degli altri ex ribelli da schierare all’interno della sua nuova formazione politica.
Oggi è atteso a Bologna per la definizione delle liste una delle colonne della «Rivoluzione Civile», il leader idv Antonio Di Pietro, che ha liquidato il caso con un «non ne so nulla», salvo poi chiarire: «Ho massimo rispetto per il Movimento 5 Stelle, rispetto sia quelli che lo appoggiano sia quelli che hanno scelto di dissentire. Ma non mi interessa entrare nei problemi degli altri. Io mi rivolgo a tutti i cittadini, senza chiedere se hanno votato questo o quel partito, ai cittadini stanchi di essere presi in giro, per costruire un’alternativa di governo a quella delle destre».
Nel frattempo, i ribelli grillini più noti prendono posizioni differenti. Irrintracciabile Favia (che però ha sempre smentito un’eventuale candidatura), al contrattacco, invece, Federica Salsi, che ammette di essere stata avvicinata da alcuni partiti e rifiuta le offerte. «Sono stata contattata da varie forze politiche — afferma il consigliere a Palazzo d’Accursio — ma io non mi candido al Parlamento. Non era mia intenzione candidarmi prima del caso che mi ha visto protagonista né lo è ora. Ci tengo a finire il mio mandato in Comune a Bologna». Su Facebook poi Salsi rincara la dose: «A differenza di Grillo, per me la parola data ha un valore. Tanto meno mi toccano le pressioni del suo amico Di Pietro su altri ex esponenti del Movimento 5 Stelle. Il loro gioco è di facile comprensione». Più secco Valentino Tavolazzi, che — in merito a una possibile candidatura — smentisce un eventuale coinvolgimento: «Personalmente non ne so nulla».
Intanto, in Rete, prendono corpo nuovi scenari che potrebbero aprire la strada a orizzonti molto più complessi rispetto a una semplice candidatura di qualche (ex) esponente di spicco grillino nelle liste di Ingroia. Si profila la nascita di un nuovo soggetto politico a livello nazionale: un’ala del movimento, delusa dalle scelte di Grillo e Casaleggio, sarebbe pronta a staccarsi dai Cinque Stelle e troverebbe «ospitalità » per le Politiche in «Rivoluzione Civile». Si tratterebbe di un’operazione simile a quella che fecero nel 2009 proprio Di Pietro e Grillo con Sonia Alfano (ex candidata grillina nel 2008 alla presidenza della Sicilia) per le Europee.
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