Calano le notizie “ansiogene”. Criminalità : il femminicidio al posto degli immigrati

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MILANO – La paura cresce, ma per una volta non è colpa della tv. Una novità  che emerge dall’ultimo Osservatorio europeo sulla sicurezza dal titolo “Le insicurezze senza confini degli italiani”, solitamente molto critico con la sovraesposizione delle notizie che inducono paura sui telegiornali italiani. Tra queste, le notizie “ansiogene” sono passate dal 41 per cento di un anno fa al 19 per cento, un segno meno che rappresenta il discrimine più consistente del 2012. Di segno opposto, invece, il trend per ciò che riguarda la criminalità : le notizie salgono al 62 per cento e si conquistano il primo posto tra le news dell’insicurezza. Ne parlano soprattutto Studio aperto (1.71 notizie nel 2012), Tg5 (1394) e Tg1 (1173), mentre fanalino di coda è il TgLa7, fermo a 2018 servizi.

Dal biennio 2007-8 in avanti, il racconto della violenza è sempre stato legato ad una tematica, come evidenziano i Rapporti delle edizioni precedenti. All’inizio fu l’equazione “immigrazione-criminalità “, poi la serializzazione del crimine (2010-11, dal caso Scazzi in avanti) e quest’anno è stata la volta della violenza sulle donne. Il “femminicidio” ha occupato le tv soprattutto in luglio, ottobre e dicembre (65, 78 e 74 notizie) e in generale ha rappresentato una delle chiavi di lettura sociali della violenza in Italia. Altro tema caldo i suicidi dovuti alla crisi, che fino ad agosto sono stati presenti con insistenza sui tg, in particolare in maggio, quando hanno toccato la quota record di 42 notizie.
Al secondo posto tra i “temi mediatici dell’insicurezza”, il Rapporto pone le questioni legate al lavoro. Valgono il 24,3 per cento del totale, tanto che se sommate alla criminalità  totalizzano quasi il 90 per cento delle notizie. Anche in questo caso, il racconto dei media si snocciola attraverso grossi casi notiziabili, come l’Alcoa o l’Ilva, ma difficilmente il tema ha una presenza costante nella scaletta. Il dato per di più scende rispetto al 2011, quando la percezione della crisi era ancora più accentuata e impoverimento/perdita del lavoro/peggioramento delle condizioni di vita contava per il 38,6 per cento delle notizie sull’insicurezza.

Il palinsesto dei telegiornali, in generale, resta dominato dalla politica. Dal 2011 al 2012, comunque, perde due punti, guadagnandosi comunque un quinto dello spazio sui network italiani. Al secondo posto economia e lavoro, che balzano al 19, 3 per cento, sei punti percentuali in più rispetto agli ultimi 12 mesi. Crescono anche cultura e spettacolo, all’8,4 per cento. Sempre lontano dal podio le questioni sociali e legali, che quest’anno non raggiungono nemmeno il 5 per cento, quasi due punti in meno del 2011. (lb)

 

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