“Basta fare regali al Cavaliere”

by Sergio Segio | 14 Gennaio 2013 8:49

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E CASINI non fa nulla per nascondere le sue intenzioni: sbarrare la strada al Pd, creando lo stallo al Senato che gli impedirebbe l’ingresso a Palazzo Chigi. «La teoria di Pier secondo cui comanda chi prende meno voti, la considero insostenibile, oltre che inaccettabile », dice Bersani commentando l’ennesimo attacco del centrista. Ma l’intera operazione montiana comporta dei pericoli. E dovrebbe far suonare un campanello d’allarme anche tra chi l’ha costruita.
La rimonta di Berlusconi spaventa il Pd ma dovrebbe avere lo stesso effetto su Mario Monti. «Loro – spiega il candidato democratico – continuano a sfruculiare lì nel mezzo, a speculare su una posizione che per il momento porta a un solo risultato. Significa dare spazio a Berlusconi, quello spazio che aveva inesorabilmente perso». L’esempio della corsa al Pirellone, secondo il segretario, rimane lampante. «Lì Berlusconi, grazie ad alcune scelte, sta recuperando terreno. Il centro sembra comportarsi come se esistesse il doppio turno. Ma sa bene che alle regionali si vota con un turno solo. La Lombardia è la prova provata di quanto siano rischiose
certe decisioni».
La corsa lombarda inciderà  anche sull’esito del Senato. In quella regione si eleggono 49 membri di Palazzo Madama, un quorum altissimo. Il premio di maggioranza dà  diritto a 27 seggi. «Casini può dire quello che vuole. Sul Senato ognuno fa le sue valutazioni e si prende le sue responsabilità  – dice il segretario del Pd ragionando con i suoi collaboratori – ma, ripeto, la teoria di Pier è inaccettabile».
Siamo di fronte a un botta e risposta che si gioca nel campo di una futura collaborazione riformista tra il centrosinistra e il centro. Ma il modo migliore per cancellare i tatticismi e le alchimie delle alleanze è una vittoria netta della coalizione Pd-Vendola, che dia in mano a Bersani il pallino della politica post-voto da una posizione di forza. Per questo, anche se mancano 40 giorni alle elezioni, i democratici cominciano una partita alla loro sinistra: la partita del voto utile. In grande anticipo e a Largo del Nazareno avrebbero voluto aspettare ancora. Ma l’intenzione non è andare allo scontro con le forze che si muovono nello stesso perimetro. Semmai, trovare forme d’intesa. L’accelerazione si spiega così, con una forma di prevenzione. Il problema si chiama Antonio Ingroia e il suo movimento Rivoluzione civile. Il relativo “dossier” è stato affidato a Dario Franceschini.
I sondaggi sono molto chiari. Dal momento della scesa in campo del pm palermitano, Pd e Sel hanno pagato qualcosa. Soprattutto in Campania e Sicilia. Due regioni fondamentali per il Senato almeno quanto la Lombardia, viste le loro dimensioni.
«La lista Ingroia rischia di consegnare il premio di maggioranza alla destra», avverte il capogruppo alla Camera. Certo, la formula del voto utile non porta bene alla lunga vicenda del centrosinistra. Nel 2008 fece sparire Rifondazione dal Parlamento e non aiutò il Pd a vincere. «Ma i numeri sono numeri e la scaramanzia passa in secondo piano », dice Franceschini. Il vero obiettivo del Pd, più del richiamo al voto utile, è il ritiro di Rivoluzione civile in Campania, Sicilia e Lombardia. «Io spero ancora che Ingroia, De Magistris e Orlando non presentino le loro liste al Senato in quelle tre regioni », spiega il capogruppo. Partita complicatissima, in particolare nelle aree dominate dai sindaci di Napoli e Palermo e dalla provenienza del pm siciliano. Sono il principale bacino di voti del neonato partito. È appena più semplice in Lombardia dove Rivoluzione civile è accreditata del 4 per cento, voti fondamentali per far vincere il centrosinistra e Ambrosoli, ma che non permetterebbero l’elezione di alcun senatore.
Il “dossier” di Franceschini ha un nome: desistenza. È questa sostanzialmente la proposta lanciata dal capogruppo al movimento di Ingroia. Un’altra parola sfortunata nella storia delle coalizioni di centrosinistra. Segnò la prima vittoria di Prodi nel ’96, con gli esiti successivi che si conoscono. Ma la posta in gioco è troppo alta e i segni premonitori vanno esorcizzati.

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