Anno 2013: 585 euro di tasse in più

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ROMA. Anno nuovo, nuovo (e più pesante) carico di tasse. Uno studio della Cgia di Mestre, diffuso ieri, lancia l’allarme: il 2013 si presenta con un «carico» tributario in più per ben 14,7 miliardi di euro che comporterà  un aggravio di 585 euro per ciascuna famiglia. Quest’anno la pressione fiscale, tenuto conto anche degli effetti della legge di stabilità , secondo la Cgia di Mestre, si attesterà  al 45,1% del Pil, cioè 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni elaborate dal governo nel Documento di Economia e Finanza nel settembre scorso.
Il nuovo anno prospetta dunque un salasso per gli italiani che se la dovranno vedere con l’introduzione della Tares (la nuova tassa sui rifiuti e l’igiene ambientale), l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni, gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012.
«Nonostante la legge di stabilità  abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico – spiega il presidente della Cgia Giuseppe Bortolussi – la pressione fiscale nel 2013 si attesterà , secondo le previsioni di qualche giorno fa del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%. Ben 0,4% in più rispetto al dato registrato nel 2012. Solo nel 2014 invertiremo la tendenza, ritornando a una pressione fiscale leggermente al di sotto del 45%».
Per Bortolussi è evidente che un livello così elevato di tassazione non costituisce una condizione favorevole per riagganciare la ripresa economica. «Con l’Imu – prosegue il presidente della Cgia di Mestre – l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni: si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà  ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie. È questa una condizione necessaria per lasciare più soldi in tasca agli italiani e far ripartire i consumi».
A Bortolussi fa eco la senatrice Patrizia Bugnano, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione industria, secondo la quale i dati dell’associazione veneta sono «da allarme sociale e dimostrano che chi ha guidato il Paese in questi anni è stato in grado solo di sfasciare i più elementari principi di equità » e che il previsto «salasso è il primo effetto della legge denominata di “stabilità ” che – sottolinea – non ha stabilizzato proprio nulla, anzi ha aggravato la crisi dei soliti noti, i più deboli economicamente». «C’è il fumo da campagna elettorale, gettato oramai quotidianamente negli occhi degli italiani da Monti, Berlusconi e compagnia – concludono all’Idv – e poi c’è la realtà : le famiglie dovranno pagare ben 585 euro di tasse in più rispetto all’anno scorso».


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