by Sergio Segio | 2 Gennaio 2013 9:54
Nel Lazio passano Zaratti, D’Elia, Piazzoni. Ma i malumori si fanno sentire Alle primarie di Sel si è affermato chi ha incarichi istituzionali, i coordinatori del partito o gli assessori, anche se ci sono anche sorprese. Alla chiusura dello spoglio per le candidature in Campania, ad esempio, il primo nelle preferenze alla Camera è stato il coordinatore regionale Arturo Scotto, seguito dall’ex consigliere regionale Antonella Cammardella e dell’ex deputato Salvatore Iacomino. Al Senato il primo è stato il presidente di Sel Campania Peppe De Cristofaro. Se andiamo in Lombardia, dove Sel ha portato alle urne delle primarie della coalizione «Italia Bene Comune» 8 mila votanti, il portavoce del Leoncavallo e coordinatore milanese del partito Daniele Farina è il più votato, seguito dall’assessore comunale Patrizia Quartieri e dalla coordinatrice Arci Valentina Laterza. In Piemonte si afferma Michele Curto, capogruppo al consiglio comunale di Torino con 1.478 preferenze. Per il Senato, dove è più difficile avere un eletto, i vertici del partito di Vendola hanno già indicato due capilista, il consigliere regionale Monica Cerutti e Giorgio Airaudo della segreteria nazionale Fiom, candidati nel listino protetto. In Toscana, la sorpresa è l’allenatore Renzo Ulivieri con 2112 voti che sarà candidato al Senato insieme a Alessia Petraglia e l’ex senatrice Mercedes Frias, mentre alla Camera concorreranno Martina Nardi, Gabriele Berni e l’ex deputata Marisa Nicchi. Polemiche a Grosseto dove le preferenze di Bruno Leporatti, l’ex avvocato del capitano Schettino al timone della Costa Concordia, sono stati al momento annullati per un’irregolarità . A Genova il percorso delle parlamentarie in casa Vendola è stato accidentato. Alle liste elettorali per un posto al Senato e un altro alla Camera (dove l’altra candidatura è riservata ad un capolista nazionale nominato dal partito) verranno iscritti il segretario regionale Stefano Quaranta e Carla Nattero. Con la loro elezione sarà necessario niominare nuovi vertici del partito che al momento rischia il commissariamento. È previsto un congresso anticipato.
A Bologna il partito è stato turbato dalla dura polemica che Amelia Frascaroli, assessore comunale ai Servizi sociali e sponente di spicco di Sel nel capoluogo felsineo, ha condotto contro la dirigenza locale. Frascaroli ha scelto di votare esponenti Pd. Alle consultazioni hanno partecipato 5.067 persone, Passano il coordinatore regionale Giovanni Paglia e l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti. A Roma, dove Vendola si è affermato alle primarie con il 23%, hanno votato 45 mila persone. I dati ufficiosi confermano che saranno candidati al parlamento la responsabile Welfare di Sel-Lazio Ileana Piazzoni, il consigliere regionale Filiberto Zaratti, il coordinatore romano Giancarlo Torricelli e la vice-presidente della Provincia, e assessore alla cultura, Cecilia D’Elia. Giuliana Sgrena, giornalista de il manifesto, ha partecipato alle primarie, ma non ce l’ha fatta. Ha ottenuto 1137 voti. «Non ero convinta di queste primarie. Sono state fatte in fretta e noi non siamo il Pd con la sua organizzazione – afferma – le primarie possono essere un fattore di democrazia se ci sono le condizioni per svolgerle, ma in questa situazione non c’erano». Sgrena si è trovata nel mezzo di una polemica tra la direzione del partito e i «dissidenti» che hanno posto il problema della democrazia interna a Sel, a partire dalla selezione delle candidature. «Io non ero espressione né dei territori né della direzione – continua – alcuni circoli hanno fatto una campagna corretta senza dare indicazione di voto, ma la maggioranza lo ha fatto e questo non ha favorito candidature come la mia». Quando si è candidata alle elezioni europee, Sgrena ha ottenuto 30 mila voti. «Sel doveva approfittare del fatto che una mia candidatura avrebbe parlato oltre gli iscritti, ma non l’ha fatto». Lascerai il partito? «Assolutamente no ci resterò – risponde – ma con il mio punto di vista critico». Ad esempio sulla candidatura della direzione del partito nel listino protetto: «Nella segreteria ci sono persone che svolgono ruoli istituzionali, e dopo soli due anni di lavoro bisognerebbe portarlo a termine. Questo vale per il Piemonte, e per gli assessori o i consiglieri. Ho apprezzato Chiara Cremonesi che si è ricandidata Lombardia invece che in parlamento. Lo trovo un gesto di coraggio e correttezza».
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