Al Tesoro l’esperto di bilancio

Loading

Ma la decisione di Barack Obama, per quanto attesa dopo che Geithner aveva più volte espresso l’intenzione di lasciare il governo, è importante soprattutto perché conferma il cambiamento di rotta in atto nel governo americano: superata la grande crisi finanziaria internazionale scoppiata nel 2008, stabilizzate le banche, la priorità  diventa quella del riequilibrio del bilancio federale e del contenimento di un debito pubblico che rischia diventare il vero tallone d’Achille dell’America, anche nei rapporti internazionali. E, allora, ecco Obama scegliere un uomo che, oltre a essere un suo collaboratore fedelissimo, conosce molto bene il sistema fiscale e i problemi della spesa e che ha grande dimestichezza con le dinamiche interne del Congresso, mentre, a differenza di Geithner, non ha esperienza di vertici monetari internazionali, di banche centrali, di mercati finanziari. Certo, durante la presidenza repubblicana di George Bush, Lew se n’era andato a lavorare in banca, a Citicorp, dove ha diretto la divisione Global Wealth e ha amministrato il fondo Alternative Investments. Poca roba rispetto alla grande esperienza bancaria e di finanza internazionale di Geithner. Lew, direttore del bilancio durante la presidenza di Bill Clinton e poi di nuovo con Obama, prima di diventare suo capo di gabinetto, è, come detto, soprattutto un abile negoziatore politico. Fece lui, negli anni 90, l’accordo sul bilancio coi repubblicani che durò quattro anni e consentì a Clinton di risanare i conti federali, chiudendo addirittura la sua gestione in attivo. Altri tempi. Adesso, se verrà  confermato dal Congresso, Lew dovrà  gestire il difficilissimo negoziato sull’aumento del tetto del debito pubblico e sui tagli automatici di bilancio che col compromesso sulle tasse di dieci giorni fa sono solo stati rinviati di qualche settimana. Un’altra America, insomma. Un Paese che non può certo rinunciare al ruolo centrale che svolge nel mondo. Ma, come nel caso delle scelte per il Pentagono e per la Cia che sono state fatte con gli occhi puntati sui tagli del bilancio della Difesa e su un dispositivo di «intelligence» — concentrato sull’antiterrorismo — , Obama sceglie uomini interessati in primo luogo ad affrontare la dimensione domestica dei problemi loro affidati.


Related Articles

Syriza farà  come la Germania federale

Loading

Febbraio 1953. La Repubblica federale tedesca (Rft) è schiacciata dal peso del debito pubblico e minaccia di trascinare nel gorgo anche gli altri paesi europei. Preoccupati per la propria salvezza, i suoi creditori – tra cui la Grecia – prendono atto di un fenomeno che può essere una sorpresa solo per i liberisti: la politica di «svalutazione interna», cioè la riduzione dei salari, non assicura affatto il rimborso degli importi dovuti, anzi. Riuniti a Londra in un vertice straordinario, 21 paesi decidono di rimodulare le pretese.

Piano Mattei. L’obiettivo del governo è: aiutiamoci a casa loro

Loading

Se davvero stesse a cuore il continente africano, occorrerebbe intervenire con una decisiva misura: l’annullamento del debito. Come proponeva 40 anni fa Thomas Sankara, rivoluzionario e presidente del Burkina Faso, per questo assassinato

Guerra dei gasdotti. Le minacce di Biden sono anche contro l’Europa

Loading

L’obiettivo è preciso: far saltare gli accordi energetici sul gas tra la Russia, la Germania e l’Europa. E come ovvio corollario sostituire il gas russo, se possibile, con quello liquefatto americano, anche se dovesse costare più caro per trasporto e infrastrutture

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment