Vendola: «Avanti keynesianamente Il voto chiede una svolta a sinistra»

by Sergio Segio | 3 Dicembre 2012 8:02

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Lei si è speso molto per Bersani in questa settimana…
«Sì. Ho voluto evitare che tutto diventasse un congresso del Pd, una lotta fra vecchio e nuovo dentro le mura Pd».
I suoi voti del primo turno sono stati decisivi per far vincere Bersani?
«Io questo non lo dico. Ho tentato però un’operazione complicata: ho detto al mio mondo che per fare una coalizione credibile di centrosinistra non si può saltare il popolo del Pd».
Ora cosa accade?
«Nel centrosinistra ci sono anche differenze stridenti. Ora ci ascolteremo l’uno con l’altro».
Bersani, Vendola e Renzi assieme al governo?
«Non so ragionare così. Adesso che ha perso, voglio rileggere il discorso che Renzi ha costruito. Ma questo voto chiede una svolta a sinistra. Che non significa sigle di partiti né bandiere rosse».
Cosa significa, invece?
«Sostenere la domanda interna, liberare gli investimenti dai vincoli ragionieristici. Keynesianamente, aprire migliaia di cantieri. Non per costruire piramidi, ma per risanare scuole, strade, territorio. Nella tradizione del miglior riformismo europeo».
Andrete in collisione sull’«agenda Monti?».
«L’onda delle primarie si muove verso il cambio radicale dell’agenda di governo».
Non c’è il rischio di una coalizione fragile, come nei governi Prodi?
«Guardiamo al mio governo pugliese. Sette provvedimenti su dieci sono approvati dal consiglio regionale all’unanimità . Cerchiamo di far prevalere il merito delle decisioni sul presupposto ideologico».
In Puglia l’Udc è all’opposizione. Deve restare lì anche nel governo nazionale?
«Questa mi sembra più una preoccupazione dei mass media che degli italiani».
Bersani potrà  essere un buon presidente del Consiglio?
«Bersani rappresenta una sinistra moderna e ancorata al mondo del lavoro. Una persona perbene, uno dei rari politici di lungo corso senza cinismo».
Non le ha dato fastidio la storia dei finanziamenti Ilva a Bersani?
«Se fossero stati finanziamenti illeciti, o in nero… Ma erano registrati, pubblici. Dovremo però decidere di tagliare le relazioni fra imprese e politica».
Quindi lista unica di Vendola col Pd?
«Non mi interessa parlare di questo, adesso».
Renzi ha avuto il merito di svecchiare la politica italiana. I ritiri di D’Alema, Veltroni…
«La sua richiesta di ricambio generazionale era sensata, ha colto nel segno».

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