Unimondo, 12 notizie al top per il 2012

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Gennaio. Ungheria non fa rima con democrazia. Il varo di una nuova Costituzione di stampo nazionalista, l’approvazione di provvedimenti liberticidi e autoritari nel campo della libertà  di stampa, dell’autonomia delle istituzioni dal governo, dei diritti delle minoranze: questa l’Ungheria di Viktor Orban. L’Europa si mobilita, dal Parlamento europeo alla Commissione che spedisce a Budapest tre provvedimenti di infrazione. Ancora troppo poco secondo le organizzazioni per i diritti umani. (Piergiorgio Cattani)

Febbraio.Razzismo ai nostri confini. Il Canton Ticino è “una repubblica democratica di cultura e lingua italiane”: così recita la Costituzione di uno dei quattro cantoni che formano la Confederazione elvetica. Si deduce che il Ticino accoglie a braccia aperte gli italiani; invece la storia ci narra tutt’altro. Se vogliamo, la cronaca di questi ultimi anni è ancora peggiore, con i discendenti degli emigranti italiani diventano ostili ai nuovi arrivati. Questo quadro è aggravato dal fatto che in Svizzera i partiti xenofobi sono integrati da tempo nel governo del paese rendendo patrimonio della maggioranza una pericolosa cultura localista. (Lorenzo Piccoli)

Marzo. Le lacrime della Val di Susa. La giornata di ieri in val Susa è passata abbastanza tranquilla con la polizia a riparare i danni degli scontri precedenti e i manifestanti No Tav indecisi sul da farsi. Le testimonianze raccolte a Susa e a Bussoleno dimostrano che la Valle è divisa. Alla sera di venerdì 2 marzo si svolge un’assemblea dei contestatori scandita dalle notizie che venivano da Roma: alla linea dura del governo di Monti alla proposta di “moratoria” capeggiata da esponenti della società  civile e della politica, da Vendola a De Magistris. Intanto la Valle aspetta. (Andrea Bernardi).

Aprile. Quando il matrimonio è una condanna. La piaga dei matrimoni forzati, soprattutto tra i migranti di prima e seconda generazione, è una questione drammatica che coinvolge i principali paesi europei. Dopo il caso di Hina, la giovane uccisa dal padre per i suoi costumi giudicati immorali, anche in Italia si è cominciato a parlare del fenomeno. Non si tratta di “matrimoni combinati” come accadeva un tempo, ma di vere e proprie violenze a sfondo sessuale: una condizione che segna per sempre l’esistenza ma da cui ci si può liberare con l’aiuto della comunità  e dello Stato. (Anna Toro)

Maggio. Armi italiane ai dittatori. Quasi 127 milioni di armamenti per la “dittatura monopartitica” del Turkmenistan (tra cui elicotteri per uso militare, fucili d’assalto, lanciagranate e pistole della ditta Beretta già  consegnati); oltre 99 milioni di euro di armi alla Russia di cui si sa solo di 10 autocarri protetti Iveco; una nave d’assalto anfibia da 416 milioni di euro all’Algeria; “prestazione di servizi” da parte del Ministero della Difesa alle Forze armate egiziane nel pieno delle rivolte popolari e oltre 30 milioni di armi destinate al “regime autoritario” del Gabon. Sono solo alcune delle esportazioni autorizzate dal governo Berlusconi nel 2011 sulle quali il rapporto del Consigliere militare del presidente Monti ha steso un velo di silenzio. Ma che si scoprono spulciando le oltre 2500 pagine dell’intera Relazione consegnata al Senato l’8 maggio scorso che Unimondo presenta qui in anteprima. Andiamo con ordine. (Giorgio Beretta)

Giugno. Mare poco pulito. È salpata la scorsa settimana Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, che ogni estate realizza un attento monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani. Giunta al suo ventisettesimo anno di attività , la Goletta, che visiterà  in 26 tappe tutte le coste dello Stivale fino al 14 agosto, è partita quest’anno da Imperia coinvolgendo ed informando i cittadini e le amministrazioni sull’abusivismo, l’inquinamento, le trivellazioni petrolifere, le aree da proteggere, le rotte delle grandi navi e la mancata depurazione delle acque, “un pericolo sanitario e ambientale che affligge ancora una grossa parte del nostro territorio costiero – ha spiegato l’equipaggio della Goletta prima di salpare gli ormeggi – visto che il 30% delle acque di fogna viene ancora scaricato in mare e nei fiumi senza essere opportunamente depurato”. Proprio a questo serve il monitoraggio scientifico condotto dai biologi di Goletta Verde, “ad individuare ed evidenziare le zone più colpite dall’inquinamento microbiologico direttamente causato dagli scarichi abusivi”. (Alessandro Graziadei)

Luglio. Sorprese islandesi. Le elezioni presidenziali in Islanda hanno confermato per la quinta volta consecutiva il capo di stato Grimsson, una figura molto amata dai cittadini anche per la sua visione fortemente indipendentista volta a difendere l’identità  e l’autonomia dell’isola durante una drammatica crisi finanziaria, affrontata cercando di imporre una via islandese al fallimento del settore bancario. La sua sfidante, Thà³ra Arnà³rsdà³ttir, una giornalista di 37 anni che ha partorito il terzo figlio durante la campagna elettorale, ha impersonato una società  comunque dinamica e innovativa, capace di riservare sorprese, benché la popolazione dell’isola sia come quella di un quartiere di Roma. (Piergiorgio Cattani)

Agosto. La vera profezia Maya. Il governo boliviano del presidente Morales è sempre sorprendente nella sua battaglia per far rivivere la tradizione indigena andina e per combattere la penetrazione delle multinazionali occidentali, simbolo del capitalismo. L’ultimo annuncio riguarda la Coca Cola che sarà  messa al bando dal paese dal 21 dicembre 2012 (giorno della presunta fine del mondo secondo la “profezia” Maya). Una mossa più che altro propagandistica, di difficile attuazione: intanto i diritti sindacali sono spesso calpestati da queste aziende desiderose soltanto di incrementare i guadagni (Andrea Dalla Palma).

Settembre. Siria, inviato in zona di guerra. In Siria si combatte il regime di Assad anche portando cibo ai quartieri più poveri di Aleppo. I bombardamenti causano lo sfollamento di migliaia di persone che spesso non hanno nulla da mangiare e sopravvivono soltanto grazie all’impegno di volontari. Non ci sono sul posto organizzazioni umanitarie ed anche i rapporti con l’Esercito libero siriano si limitano a una protezione da eventuali imboscate di banditi o dell’esercito regolare: si aspetta soltanto la fine di una guerra civile per ora interminabile. (Andrea Bernardi)

Ottobre. Pace per Gerusalemme. La Città  santa è teatro in questi giorni di due eventi che si sono trasferiti dall’Italia alle terre contese tra israeliani e palestinesi. È in corso la Marcia della pace Perugia Assisi che quest’anno diventa un percorso ad ostacoli tra Gerusalemme e Betlemme, una “Missione di pace” alternativa, promossa tra gli altri dalla Tavola della pace di Flavio Lotti, che porterà  i partecipanti di città  in città  per capire e sostenere i progetti di riconciliazione. In una ideale staffetta, al ritorno della Marcia partirà  una delegazione da Officina Medio Oriente, un’iniziativa di pace realizzata dalla Provincia autonoma di Trento, per monitorare un nuovo G8 al femminile. (Piergiorgio Cattani)

Novembre. La figlia del deserto. Far fiorire il deserto è stato il vero miracolo dei primi pionieri dello Stato di Israele. A pagare le conseguenze del piano di riforestazione nel deserto del Negev furono i beduini, costretti ad abbandonare le loro ancestrali dimore per essere confinati in città . Alcuni resistono tra tende e accampamenti mai riconosciuti da nessuno. In una di queste tende abbiamo incontrato Miriam Abu Rakeik: beduina, imprenditrice, laureata, single. Un’eccezione fatta di tenacia e determinazione. Vende cosmetici attraverso internet. La sua tenda è un laboratorio culturale, una scuola di convivenza. Là  si costruisce il futuro (Fabio Pipinato).

Dicembre. Le guerre del cibo. Sarà  interesse dei governi disinvestire nelle armi. Perché non saranno le guerre, né il terrorismo, le principali minacce alla sicurezza del futuro. Sarà  il prezzo dei cereali. A profetizzarlo è Lester Brown, ecologista statunitense, definito dal Washington Post “uno dei pensatori più influenti del mondo”. Fondatore del Worldwatch Institute, che ha messo in discussione il Prodotto interno lordo (Pil) come principale indicatore del benessere economico dei Paesi, Brown oggi presiede l’Earth policy Istitute, il cui modesto scopo è: “l’elaborazione di un piano per salvare la civiltà  e individuare il precorso per raggiungere quest’obiettivo”. (Emanuela Citterio)


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