by Sergio Segio | 31 Dicembre 2012 9:26
ROMA — Via libera del governo all’aumento delle tariffe autostradali, anche se il caro-pedaggio sarà inferiore al previsto. Dal primo gennaio del 2013 scatterà un aumento medio del 2,91%, un punto in meno rispetto alla richiesta delle società concessionarie. Non tutti i desiderata delle aziende sono stati soddisfatti, come nel caso di Autostrade per l’Italia, la Milano-Serravalle e la Torino-Val d’Aosta, che hanno avuto aumenti inferiori alle richieste, e per alcune tratte in concessione gli aumenti sono stati congelati in attesa della definizione dei piani economico-finanziari delle società stesse.
Ma il presidente di Aiscat Fabrizio Palenzona ha subito criticato il provvedimento, esprimendo «generale preoccupazione per il metodo con cui si affrontano provvedimenti così importanti che toccano e minano la credibilità di contratti con società quotate e controparti internazionali e che incidono sulla credibilità del Paese di fare e di attrarre investimenti», ha detto.
Il rincaro dei pedaggi sull’Autostrada del Sole, e su tutte le tratte gestite da Autostrade per l’Italia, sarà del 3,47%, ma gli aumenti, in alcuni altri casi, saranno ben più consistenti. Al Raccordo autostradale della Val d’Aosta, che collega Aosta con il traforo del Monte Bianco, spetta il record degli aumenti riconosciuti dal governo, con un più 14,44% rispetto alle tariffe attuali, mentre sulla A5, che collega Torino ad Aosta, l’incremento sarà dell’11,55%.
Molto forti gli aumenti anche sulle autostrade del Veneto. Sulla tratta gestita da Autovie Venete, l’aumento che scatta da domani sarà del 12,63%, ma per il Passante di Mestre la tariffa sale del 13,55% e del 13,19% sulle tratte autostradali dell’A4, gestite sempre da Cav Spa.
Un aumento più che doppio rispetto alla media scatterà invece sull’Autocamionale della Cisa (+7,39%), sulla Asti-Cuneo (+7,2%), sulla Strada dei Parchi (+7,56%) che collega Roma e l’A1 all’Abruzzo e alla dorsale adriatica, e sulle tre tratte dell’autostrada che collega Torino con il Traforo del Frejus (+6,65% per la barriera di Avigliana, +4,90 per quella di Bruere, +6,15% per l’accesso di Salbertrand).
Più contenuti, ma comunque superiori all’inflazione gli incrementi per l’Autostrada dei Fiori (+3,7%), per le Autostrade Centropadane (+5,66%), per l’Autostrada Ligure-Toscana (+3,93%), per la Tangenziale di Napoli (+3,59%). Decisamente più basso l’aumento delle tariffe per l’Autostrada del Brennero (+1,21%), per la Milano-Serravalle (+1,16%), per la Torino-Savona (+2,24%) e per la Torino-Ivrea-Valle d’Aosta (+0,82%).
Nessun aumento per la Società Autostrade Meridionali e il Consorzio Autostrade Siciliane, mente restano sospese le richieste di revisione tariffaria presentate dall’Autostrada Tirrenica, dalla Satap che gestisce A4 e A21, e dell’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova.
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