Province, niente riforma e salta anche il voto
ROMA — Norma salva-precari in arrivo con la legge di Stabilità . Un emendamento presentato ieri dai relatori alla Commissione Bilancio del Senato prevede che per i lavoratori precari della pubblica amministrazione con almeno tre anni di servizio possa esserci una proroga del contratto fino al prossimo 31 luglio. Per questi stessi lavoratori sarà riservato fino al 40 per cento dei posti banditi nei concorsi. Una prima misura per tamponare quella che la Cgil aveva definito «una bomba sociale» composta da circa 260 mila lavoratori con contratti in scadenza e non più rinnovabili nel settore pubblico, in particolare nella scuola e nella sanità .
Ma nell’emendamento di maggioranza c’è anche un’altra novità clamorosa: congelamento per un anno del riordino delle Province con annesso il blocco delle elezioni là dove previste. In tutte le 14 Province in scadenza entro il 2013 sarà nominato un commissario. Sono coinvolte, tra le altre, Roma, Genova, Ancona, Vicenza, Catanzaro. La palla passerà al prossimo governo che sarà obbligato a riaprire il dossier per la riduzione e la razionalizzazione delle Province.
Domani il disegno di legge dovrebbe ottenere il via libera dalla Commissione di Palazzo Madama e martedì l’approvazione definitiva dell’Aula con il voto di fiducia. Il provvedimento dovrà poi ritornare alla Camera, in terza lettura, per il varo conclusivo in calendario giovedì. Subito dopo il Capo dello Stato dovrebbe sciogliere le Camere e indire le elezioni.
La legge di Stabilità è ormai l’ultimo convoglio da prendere al volo dai partiti della “strana maggioranza” per far passare i più svariati provvedimenti. Si è trasformata così in una sorta di legge omnibus con norme che vanno dalla proroga degli sfratti all’allentamento del patto di stabilità interno, dallo slittamento al primo marzo 2013 dei termine entro cui il Monte dei Paschi potrà emettere le obbligazioni (i Monti-bond) da vendere al Tesoro, fino all’istituzione di un supercommissario per i rifiuti a Roma.
L’emendamento presentato dai relatori dà un po’ d’ossigeno agli enti locali, ammorbidendo il patto di stabilità interno. Sono stati stanziati 850 milioni, da dividere tra Comuni e Province: 450 milioni ai primi, 150 alle Province, mentre 250 milioni serviranno a ridurre i tagli già effettuati. I senatori chiedono più risorse e non solo esclude novità da parte del governo. Solo un primo passo, secondo l’Anci, l’associazione dei Comuni. «È un passo che va nella direzione giusta — ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio — , ma per i bilanci dei Comuni non è questa la soluzione. Vanno rivisti i tagli della spending review: se continueranno ad essere lineari i bilanci continueranno a non quadrare ». E non ha di nuovo escluso «azioni clamorose» contro il governo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che, tuttavia, ha incassato ieri, nonostante le proteste della Lega Nord, un emendamento per l’istituzione di un supercommissario (con più poteri rispetto a quello attuale e in carica per sei mesi) per la gestione delle discariche per lo smaltimento dei rifiuti nella Capitale vicinissima a una condizione di vera emergenza.
I risparmi che si potranno ottenere con il calo dello spread e la riduzione dei tassi sui titoli pubblici non andranno ad alimentare il fondo per la riduzione delle tasse. “Expo 2015” viene esonerato dai tagli lineari previsti dalla spending review, mentre per i neo-genitori saranno possibili i congedi parentali a ore. In arrivo, infine, la fattura elettronica insieme a un nutrito pacchetto di proroghe (dalle sanzioni sugli spot relativi ai giochi in denaro agli incarichi dei giudici di pace).
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