“Per far fuori Sel ci vorrebbe l’esorcista piuttosto Mario accetti la prova delle urne”

by Sergio Segio | 24 Dicembre 2012 9:22

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ROMA . Governatore Vendola, teme un’operazione politica di Monti sul Pd per sganciare voi di Sel e tutta l’ala più radicale dal centrosinistra, da Fassina alla Cgil?
«Ci vorrebbe un esorcista, più che Monti. Perché bisognerebbe far sparire prima il risultato delle primarie, quel popolo di tre milioni di elettori che ha indicato il candidato premier del centrosinistra. Penso che Bersani non abbia bisogno di una badante».
Monti scenderà  in campo contro Bersani per Palazzo Chigi.
«Un singolare dominus, senza il bisogno di dover verificare quale sia la fonte di legittimazione democratica».
Dovrebbe candidarsi in prima persona?
«Certo che dovrebbe. Monti si pone come la meta politica. Dichiara che destra e sinistra non esistono più, e non so se l’abbia comunicato anche al resto d’Europa
perché intravedo uno spread fra le sue parole e lo stato reale delle cose. Ma l’agenda Monti ha perduto la verginità . Non è più tecnica, superpartes,
fuori dagli schieramenti».
Non lo è più perché il premier ora è sceso in pista?
«Lo avevamo già  visto presentarsi in due luoghi altamente simbolici. E’ stato al vertice del Ppe, il cuore del campo europeo di centrodestra. Poi a Melfi, con Marchionne, e lì ha attaccato la Cgil. Anch’io sono andato a Melfi, ma ho annunciato la candidatura nelle nostre liste di Giovanni Borozzino, operaio licenziato dalla Fiat. Insomma, non si può vivere troppo a lungo di infingimenti».
Adesso è caduta la maschera?
«Un discorso così assurdo, come quello del premier in conferenza stampa, io non lo avevo mai sentito: immaginare che l’esito delle elezioni possa preventivamente essere fagocitato, con un atteggiamento che ha un elemento di arroganza. Ma perché Monti pensa che le ricette del rigore non possano essere differenti? Ci ha raccontato di un paese in ripresa dal 2013. Il presidente del Consiglio sa bene che non è così, che ci sarà  invece un serio aggravamento del disagio e della frattura sociale, nei cui confronti Monti ha già  dimostrato insensibilità  ».
Il premier invece accusa lei di essere un conservatore, pur apprezzando le sue battaglie ecologiste.
«Ringrazio per le parole rispettose, non comuni di questi tempi. Però, davvero difendere la civiltà  del lavoro vuol dire conservare? Ma a mandare in malora la nostra economia è stata l’indolenza dei lavoratori o la mancata innovazione sul processo e sul prodotto? ».
Con Monti, dopo le elezioni, intende allearsi o no?
«Monti è il capo legittimo del fronte neocoservatore. Bersani il punto di riferimento del polo progressista, al quale dopo le primarie io ho assicurato la mia lealtà . Se si rimette in pista una divaricazione bipolare, e noi vinciamo le elezioni, il problema non si porrà . E vorrei rivolgermi direttamente al presidente al Consiglio».
Prego.
«Noi non siamo le cicale pronte a lanciarsi su quel che le formichine hanno risparmiato, intenzionate a dissipare le risorse pubbliche. Abbiamo diritto o no di discutere liberamente con gli italiani le scelte su un programma di governo, nel caso in cui dovessimo governare? Anche perché, di errori il governo Monti ne ha già  fatto tanti. Dalla crisi economica che si aggrava alla mancata legge sul conflitto di interessi, dall’anticorruzione all’assenza di una legge per ridare dignità  alle carceri come chiede Pannella. E poi: ma è proprio un tabù tagliare i miliardi per gli F-35 e dare invece quei soldi alla scuola?».

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