Opg, sequestri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. ”Diritto alla salute non garantito”

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ROMA – La Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. È quanto ha annunciato Ignazio Marino, presidente della Commissione, durante la conferenza stampa in corso presso la Sala Caduti di Nassirya presso il Senato di presentazione del bilancio delle attività  della Commissione sugli Opg. L’operazione si inquadra nell’ambito dell’inchiesta sulla salute mentale e gli ospedali psichiatrici giudiziari, le strutture sottoposte a sequestro sono il reparto denominato “PESA” all’interno dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino; l’intero ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto; alcuni container in cui alcune decine di giovani pazienti psichiatrici dell’Aquila, dopo il terremoto del 2009, erano costretti a recarsi per poter prendere parte a progetti terapeutico-riabilitativi.

Montelupo Fiorentino. Gli internati del reparto “PESA” sono 15 ed entro sette giorni dovranno essere trasferiti. In totale nell’OPG ci sono ora 102 internati, per lo più concentrati in un reparto completamente nuovo che è stato occupato solo di recente, in attesa della chiusura definitiva dell’Opg prevista dalla legge per il 31 marzo 2013. Nel provvedimento di sequestro, spiega la Commissione, si legge che “continuano a essere radicalmente deficitarie” le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie, recando “pregiudizio ai diritti costituzionalmente garantiti” come il diritto a forme di detenzione che non siano contrarie al senso di umanità , il diritto alla salute e il diritto all’incolumità .

Barcellona Pozzo di Gotto.
L’Opg siciliano dovrà  essere definitivamente chiuso entro 30 giorni, spiega la Commissione, e gli internati da trasferire sono 205. “Pur notando alcuni miglioramenti in diverse aree della struttura, segnalati nel provvedimento di sequestro – spiega la Commissione -, i reparti dell’Opg ‘mantengono una conformazione del tutto inidonea per una struttura che dovrebbe garantire standard da residenza psichiatrica e soffrono di una condizione di intollerabile sovraffollamento (fino a 12 pazienti per cella)”. Difficoltà  confermate dallo stesso direttore dell’Opg che ha confermato che “mancano figure mediche specialistiche per l’assistenza agli internati: persone che soffrono di cuore, disabili in sedia a rotelle, pazienti affetti da ernie e da altre disfunzioni gravi non possono essere assistiti. Lo stesso vale per la terapia psichiatrica e psicologica”.

“Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la Commissione d’inchiesta si assume la responsabilità  con rigore – ha affermato Marino – dentro gli Opg non si può assistere un internato che ha un infarto, per non parlare di persone con patologie gravemente invalidanti, come la cancrena dovuta al diabete, che hanno aspettato periodi interminabili prima di essere trasferiti in un vero ospedale per una amputazione. Nonostante i miglioramenti notati nei due Opg sottoposti a sequestro, abbiamo constatato che il diritto alla salute non è assolutamente garantito: queste strutture purtroppo restano carceri-ghetto che in alcun modo assomigliano a un ospedale”.
 

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