Monti: ora rinnovare la politica Gelo del Pd, centrodestra all’attacco

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ROMA — Ormai anche in Italia la politica è entrata nell’era digitale e sceglie di comunicare mediante i social network. E lo prova il fatto che Mario Monti, la notte di Natale, abbia scritto due distinti tweet. Messaggi con i quali lascia intuire le proprie intenzioni dopo l’illustrazione del manifesto fatta durante la conferenza stampa di fine anno. Scrive il premier su Twitter: «Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarci non serve, spendersi sì. Saliamo in politica». Qualche minuto più tardi altro messaggio: «Insieme ‘Saliamo in politica!’. #AgendaMonti agenda-monti.it». Critiche giungono dal pidiellino Angelino Alfano («Con lui l’economia andrebbe giù ancora») e commenti assai freddi da parte di Pier Luigi Bersani («Il Pd ha rispetto per lui, l’ha sostenuto, attende di vedere se è sopra le parti o con una parte»). Gelido anche Nichi Vendola («Lui sta con il Ppe e Marchionne, noi con i lavoratori»).
Il problema ora è vedere in quali forme il Professore «salirà » in politica. Di certo sta seguendo con grande attenzione tutto ciò che si muove intorno alle formazioni centriste. E lo si desume, per esempio, dalla riunione che si è tenuta la vigilia di Natale e alla quale hanno partecipato il 24 dicembre Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi per Verso la Terza Repubblica, Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa per Udc. Assente al meeting il presidente della Camera Gianfranco Fini, fondatore di Fli, sul quale alcuni di loro nutrono una certa diffidenza.
L’occasione è servita per esaminare a fondo l’agenda del Professore. Entusiastici i commenti: «piena sintonia», «grande unità  operativa», «concordia molto forte». Pare che sia stata rimessa a Monti ogni decisione sulla formazione delle liste. I tempi stringono e per questo i contatti e le riunioni di lavoro proseguiranno nei prossimi giorni. Intanto, però, sul sito di ItaliaFutura c’è un lungo intervento intitolato con un significativo «La modernità  e i conservatorismi». E il tono è di assoluta condivisione. «Il discorso del Presidente del Consiglio Monti — si legge — rappresenta sopra ogni altra cosa un passo fondamentale verso il percorso di modernizzazione dell’Italia». Nessuna retorica nelle parole di Monti. Anzi. «Dopo vent’anni di populismo, chi si riconosce in un pensiero liberale, democratico e popolare sente che la costruzione di una casa solida è a portata di mano. Questo fatto è destinato a rompere una volta per tutte gli steccati ideologici nel nostro paese. Da domani il confronto sarà  tra modernità  e conservazione più che tra destra e sinistra. Questa è stata ed è la nostra battaglia. Noi siamo pronti». A fare che cosa? «A impegnarci nella costruzione di un nuovo soggetto politico che rappresenti il cambiamento e che dia solidità  e fondamento democratico ad un’agenda riformista e liberale. Un progetto che le parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio hanno ben rappresentato. Siamo pronti a seguire il Presidente Monti in una battaglia». Concetti ripresi da Casini. «Le reazioni isteriche del Pdl e di Berlusconi nei confronti del presidente Monti e dell’Udc dimostrano — scrive su Facebook — che abbiamo colpito nel segno. La nostra è l’unica proposta credibile in campo che si rivolge ai popolari, ai moderati e ai riformatori seri. Tutto il resto ci porta al carnevale di qualche anno fa. No grazie, abbiamo già  dato».
Ma che cosa hanno detto dal Pdl? Alfano sostiene che «Monti parla di baratro, ma in realtà  questi tredici mesi le cose sono andate peggio». Poi entrando nei dettagli denuncia che «durante il suo governo tutti i fondamentali dell’economia sono peggiorati e a vedere la sua agenda non crediamo che l’Italia possa avere dei benefici perché l’Imu sarà  mantenuta, si parla di aumentare l’Iva e di instaurare la patrimoniale». Daniela Santanchè sintetizza così il giudizio sul manifesto del Professore: «Preso atto dell’agenda Monti, più che un programma politico mi sembra l’agenda dell’esattore delle tasse». Anche il leader della Lega Nord, Roberto Maroni, esprime forti critiche. «Monti vuole continuare a bastonare il Nord. Ribadisco il concetto: basta Monti, basta tasse», scrive su Twitter. E poi dopo avere augurato buon Natale anche al premier aggiunge: «Avevo predetto che non avrebbe mangiato il panettone e così è stato. Ora dobbiamo mandarlo in pensione».
Ma non solo il centrodestra critica l’ex commissario europeo. Anche il verde Angelo Bonelli: «Scende in politica per continuare a mettere in ginocchio l’Italia? No grazie. Il governo ha utilizzato i sacrifici degli Italiani per pagare i debiti delle banche mentre le famiglie e i cittadini si sono impoveriti».
Lorenzo Fuccaro


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