Messineo rinuncia alla Procura generale ecco le intercettazioni dello scandalo
PALERMO — L’ultimo giallo siciliano è racchiuso in tre telefonate avvenute fra le 17,41 e le 19,10 dell’11 giugno. La prima chiamata è del procuratore di Palermo Francesco Messineo, che convoca al palazzo di giustizia l’ex direttore generale di Banca Nuova Francesco Maiolini: «Credo sarebbe opportuno vederci», gli dice. Le altre due telefonate, in rapida successione, sono invece di Maiolini, al responsabile dell’ufficio legale della banca e al suo avvocato: il manager riferisce notizie precise sull’indagine che lo vede coinvolto, per usura bancaria. E ripete: «Lui mi dice… «. “Lui” è il procuratore di Palermo.
Ecco, le telefonate che hanno messo nei guai Francesco Messineo, finito casualmente dentro un’intercettazione che non riguardava certo lui, ma il manager Maiolini, al centro di un’indagine più ampia per riciclaggio condotta da uno dei vice del procuratore, l’allora aggiunto Antonio Ingroia; lui stesso ha inviato quei dialoghi fra il procuratore e il manager ai colleghi di Caltanissetta. E adesso il procuratore di Palermo è indagato per rivelazione di notizie riservate, e nonostante la piena fiducia dei suoi magistrati, il caso approderà al Csm.
Il 23 aprile, Maiolini e altri venti dirigenti di banca ricevono un avviso di identificazione da parte della Finanza, su mandato del pm Marco Verzera. Maiolini chiama il procuratore. «Per offrire i necessari chiarimenti», ha detto l’ex direttore in un’intervista a Repubblica.
Di certo, il magistrato e il manager si incontrano. Poi, qualche tempo dopo, Messineo convoca il suo sostituto che sta indagando sull’usura e chiede di essere aggiornato sul caso. Ma l’11 giugno arriva la telefonata adesso all’attenzione dei pm nisseni. Messineo chiede un incontro a Maiolini: «Credo sarebbe opportuno vederci». L’incontro è al palazzo di giustizia. Al termine, Maiolini telefona e dice: «Noi facciamo tutto un documento, delle memorie… Ma quell’infrazione è del 2010… Siamo dei cogl…». E precisa: «Ero da Messineo». Alle 19,11, Maiolini chiama il suo avvocato: «Poi lui mi dice, guarda che la Finanza vi ha notificato come articolo 21 e invece a noi risulta che il procedimento è contro ignoti».
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