by Sergio Segio | 5 Dicembre 2012 8:29
La contestazione degli studenti ha interrotto l’inaugurazione dell’anno accademico dell’università Biccocca a Milano dove era stata annunciata la presenza del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che ha dato forfait. Ieri una cinquantina di studenti dell’ateneo meneghino, insieme agli attivisti di LabOut, del Cantiere e altri studenti che non fanno riferimento a realtà , ha interrotto il discorso del rettore Marcello Fontanesi esponendo davanti alla platea dell’aula magna uno striscione con una citazione di Michel Foucault: «Il sapere non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione». La citazione tratta da un famoso saggio del filosofo francese su «Nietzsche, la genealogia, la storia», com’è stato ricostruito in un fitto scambio avvenuto in rete poco dopo che le immagini del blitz hanno fatto il giro dei social network, in realtà dice che il «sapere non è fatto per comprendere, ma per tagliare». Il sapere da tagliare è quello basato sui crediti e i debiti nell’università dconfermato dalla riforma Gelmini, soffocato dai tagli di 1,4 miliardi di euro al fondo degli atenei. Sul palco è salita una ragazza che ha letto un discorso contro l’ingresso nei cda degli atenei «di aziende, banche e privati». La tensione è salita, le forze dell’ordine presenti in sala si sono avvicinate, il rettore Fontanesi che aveva ceduto il microfono ha avuto un gesto di impazienza, cercando di sfilare il microfono alla speaker. Alla fine sono riusciti a toglierglielo ma lei ha conquistato un megafono, continuando imperterrita nella lettura. Visibilmente infastidito, Fontanesi ha poi dichiarato di essere stato ferito dalle accuse rivolte dai contestatori: «Le università non sono asservite alle banche – ha detto – e noi non siamo gli assassini dell’università . Nel mio discorso ho criticato i tagli dei finanziamenti e mi sono soffermato sulle difficoltà che incontrano i giovani nel sistema Italia». Raggiunti al telefono, gli attivisti hanno ribaltato l’argomentazione del rettore. Niccolò di LabOut denuncia la connivenza della Conferenza dei rettori con la politica dei tagli che non è stata messa in discussione da tecnici. «Ogni tanto si sente qualche dichiarazione fuori dal coro – afferma – ma la realtà è che i rettori si sono schierati a favore della riforma Gelmini». Mentre sul palco andava in scena la scaramuccia con il rettore, la platea ha iniziato a rumoreggiare. Una signora si è alzata e ha urlato al rettore: «Le loro sono idee,m abbiate rispetto». E il rettore le ha risposto: «Stia zitta – ha urlato – Vada fuori. La sua è una verità di parte. Ora silenzio». «Se il rettore si è espresso in questo modo – interviene Jacopo, studente di economia in Bicocca – ha tradito l’atteggiamento che ha l’1% della popolazione, quella che era rappresentata in aula magna ieri: un gruppo di ermellini, dei militari e dei banchieri. Ci dice che siamo di parte? Ha ragione, siamo dalla parte del 99% della popolazione che chiede il diritto al futuro». Stamattina gli studenti milanesi del coordinamento dei medi (Casc) partiranno in corteo alle 9,30 da piazza delle cinque giornate, incontreranno il corteo della Fiom in piazza Duomo e procederanno oltre.
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