by Sergio Segio | 27 Dicembre 2012 6:52
WASHINGTON — È un Natale duro negli Usa. Si spara, si litiga sulle armi e intanto i fucili vanno a ruba. Il Bushmaster, quello della strage di Newtown, non ha riposato neppure alla vigilia: uccisi nello Stato di New York il pompiere/poliziotto Michael Chiapperini, 43 anni, e il suo collega Tomasz Kaczowka, di appena 19. Un giornale della regione, The Journal News, ha pubblicato una mappa interattiva svelando nome e indirizzi di 44 mila persone che hanno il porto d’armi nelle contee di Westchester, Putnam e Rockland. Lo hanno ribattezzato l’indice dei pistoleri della porta accanto.
L’iniziativa del quotidiano ha provocato polemiche furiose da parte di chi ha visto la sua identità lanciata su Internet in modo indiscriminato: «È una gogna… Manca solo che ci mettano la stella gialla… È una cortesia fatta ai ladri così sapranno che in una casa ci sono armi da rubare», questi alcuni dei 1.700 commenti arrivati al sito in poche ore. Lettori furibondi hanno annunciato di voler disdire l’abbonamento. Il giornale, che ha ottenuto gli indirizzi attraverso una formale richiesta, si è difeso sostenendo che quanti vivono in zona hanno diritto di sapere: «È un’iniziativa controversa ma dopo quanto avvenuto alla scuola di Newtown sembrava giusto farlo». Scambi roventi che hanno coinvolto in questi giorni il giornalista britannico della Cnn Piers Morgan. Da tempo il conduttore ha lanciato una campagna contro la lobby delle armi scontrandosi con i dirigenti dell’associazione, la Nra. Per tutta risposta un misterioso cittadino del Texas ha raccolto più di 65 mila firme e le ha inviate alla Casa Bianca per chiedere l’espulsione di Morgan dagli Usa. Il giornalista della Nbc David Gregory, che domenica aveva mostrato un caricatore da 30 colpi per criticare la vendita di armi d’assalto, si è ritrovato indagato a Washington («caricatore fuorilegge»). Ai due schieramenti non mancano «munizioni» grazie agli episodi di violenza cieca. Tra questi l’assassinio dei due pompieri a Webster.
È l’alba del 24 dicembre, nella cittadina vicino a Rochester tutti dormono. Tranne William Spengler, 62 anni, in libertà provvisoria dopo aver ucciso la nonna nell’80. L’uomo è pieno d’ira. Sembra che abbia litigato con la sorella Cheryl a causa dell’eredità materna. Si odiano ma vivono sotto lo stesso tetto. Ancora per poco. Spengler è pronto per la sua battaglia, armato di revolver, fucile a pallettoni e Bushmaster. Manca solo l’atto finale.
Spengler incendia una vettura e la casa, e poi si apposta su una collinetta. Quando arriva il camion dei Vigili del fuoco spara sui soccorritori: Chiapperini e Kaczowka sono centrati a morte, altri due loro colleghi restano feriti. Chiedono aiuto via radio e la chiamata è raccolta da Nick, il figlio diciannovenne di Chiapperini, che avvisa un collega: «Quel fottuto ha sparato a mio padre. Adesso è lì morto, in mezzo alla strada». Ore dopo la polizia trova il corpo senza vita di Spengler. Si è sparato. Troveranno anche resti umani che appartengono alla sorella dell’omicida e foglietti scritti a mano. L’ultimo messaggio del killer: «Ho fatto quello che so far meglio: uccidere la gente».
L’agguato ha tolto la vita a una figura simbolo. Appena due settimane fa Michael Chiapperini era stato eletto «pompiere dell’anno». Si era spezzato la schiena con i suoi colleghi per dare una mano alle vittime dell’uragano Sandy. Missione di grande impegno insieme a quello che svolgeva con il dipartimento di polizia. Sempre in prima linea. Lo hanno preso a fucilate all’alba del 24 dicembre.
Guido Olimpio
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