by Sergio Segio | 28 Dicembre 2012 8:28
Tra i punti promossi dal leader Cinque Stelle alcuni cavalli di battaglia come il referendum sull’euro, il reddito di cittadinanza e l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni). Grillo propone anche «misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese e il ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav». E si scaglia contro il premier dimissionario, che bolla come «un fenomeno della autoreferenzialità estrema, un energumeno anticostituzionale, un presuntuoso che non ammette lo sfascio economico di cui è diretto responsabile». Il sito del comico dopo il post va a singhiozzo, ma «l’agenda Grillo» sui social network trova il plauso di molti attivisti, che lodano il forte profilo anti-Casta del programma, anche se c’è chi, come Efi Fadda, contesta: «Mi aspettavo di più, non ho trovato nulla che riguardi la casa e il lavoro». In realtà la voce di Grillo e la sua capacità di orientare i social network si era già fatta sentire in mattinata, con un post ironico: «Twitta anche tu la tua adesione al “progetto centrista”, insieme a Casini e Fini, del @senatoremonti con l’hashtag #tornaacasamonti». Poche ore dopo, il leader rilancia: l’hashtag «è già trending topic in Italia (gli argomenti di tendenza, ndr). Se ne accorgeranno al Corriere della Sera?». Nel pomeriggio e in serata, esce dalla top ten. Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, proprio su Twitter commenta: «La “salita” di Monti fa ingiallire primarie Pd e “ritorno” del Cav., monopolizzando attenzioni non solo benevole: eloquente #tornaacasamonti». Intanto, tra i grillini continua la corsa per la raccolta delle firme necessarie per presentare le liste alle Politiche. Grillo esorta gli indecisi: «La tua firma può essere decisiva». Però l’obiettivo per i Cinque Stelle sembra avvicinarsi. In Valle d’Aosta, una delle Regioni con maggiori problemi negli scorsi giorni, il portavoce Stefano Ferrero assicura: «Al 90% siamo a posto, ma ci hanno fatto penare parecchio. Abbiamo raccolto le firme su un banchetto, sotto la pioggia, senza luce, con una pila per illuminare i documenti».
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