Inps, vola la cassa integrazione Oltre un miliardo di ore da inizio anno
MILANO – A novembre vola ancora la cassa integrazione con un aumento del 5,1% su ottobre e del 27,5% su novembre 2011. Nei primi 11 mesi – rileva l’Inps -si è superato il miliardo di ore (1.004 milioni) con un aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 (erano 898 milioni). Nel mese sono state autorizzati 108,3 milioni di ore di cassa. A peggiorare la situazione anche il boom delle richieste di disoccupazione a ottobre: nel mese – rileva l’Inps – le richieste di sussidio per chi ha perso il lavoro sono state 161.150 con un aumento del 12,84% su ottobre 2011 e del 47,68% rispetto a settembre 2012. Volano anche le domande di mobilità con 17.074 richieste a ottobre (+69,47% tendenziale e +67% sul mese precedente). Nei primi 10 mesi 2012 sono state presentate 1.146.520 domande di disoccupazione (+16,05% rispetto allo stesso periodo 2011), e 120.736 di mobilità (+16,81% rispetto ai primi 10 mesi 2011).
Cig. Per quanto riguarda la Cassa integrazione, aumentano soprattutto le ore di cassa ordinaria chieste dalle aziende industriali con un +60,2% rispetto a novembre 2011. “Si conferma, rafforzata – sottolinea il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua in una nota – la tendenza all’aumento di richieste di cassa integrazione riproponendo l’andamento del 2010, quando furono autorizzate 1,2 miliardi di ore, piuttosto che quello del 2011, quando non venne raggiunto il miliardo. La difficoltà del sistema produttivo e del mercato del lavoro si misura tutta in questi dati”. Mastrapasqua sottolinea che il 96% delle prestazioni viene erogato entro 30 giorni dalla domanda.
Per gli interventi ordinari (Cigo, per la sospensione dell’attività produttiva dovuta a eventi temporanei non imputabili al datore di lavoro, situazioni temporanee di mercato, intemperie) le ore autorizzate a novembre 2012 sono state 33 milioni (+4,8% su ottobre, +52,2% su novembre 2011). L’incremento tendenziale è da attribuire principalmente alle autorizzazioni riguardanti il settore industriale. La crisi nell’industria infatti ha fatto volare le ore autorizzate del 60,2% rispetto a novembre 2011. Il settore edile ha invece registrato un aumento tendenziale delle ore di Cigo pari al 20,5%.
Le ore di cassa integrazione straordinaria (riguarda i casi di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale) a novembre sono state 46,1 milioni, con un aumento del 14,9% rispetto al precedente mese di ottobre 2012 (40,1 milioni) e del 17,7% rispetto al mese di novembre del 2011 (39,2 milioni). Gli interventi in deroga (Cigd, si può ottenere una volta esauriti i periodi massimi di cassa ordinaria e dalle aziende non ammesse agli interventi straordinari) a novembre sono stati pari a 29,1 milioni di ore con un calo del 7,1% su ottobre e un aumento dell’1,2% su novembre 2011.
Cgil: allarme sociale – I dati della cassa integrazione rappresentano un vero “allarme sociale” e servono subito o “risorse per gli ammortizzatori”. Lo dice la Cgil che chiede anche di rinviare la riforma del mercato del lavoro per quanto riguarda i nuovi sussidi di disoccupazione (Aspi e miniAspi). “E’ urgente – afferma il segretario confederale Serena Sorrentino – rifinanziare adeguatamente gli ammortizzatori sociali in deroga, vista l’incidenza della crisi quanto stanziato basterà solo per i primi mesi del prossimo anno”. Inoltre, aggiunge Sorrentino, bisogna “correggere le incongruenze della legge di riforma del mercato del lavoro per quanto riguarda l’Aspi e la mini-aspi”. Soprattutto, osserva, “è vitale, alla luce di questi dati, rinviare l’entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali: il calo progressivo del finanziamento degli attuali ammortizzatori, infatti, va in direzione totalmente opposta rispetto ad una crisi che che continua e continuerà ancora a lungo”.
Boccata d’ossigeno – Boccata d’ossigeno in vista, però, per gli ammortizzatori in deroga. I relatori al ddl stabilità Paolo Tancredi (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd) hanno presentato in commissione Bilancio al Senato un emendamento che stabilisce un “ulteriore finanziamento” di 422 milioni, rispetto a quanto stabilito dalla riforma Fornero
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