by Sergio Segio | 28 Dicembre 2012 9:18
GENOVA — Potrebbe non rientrare più nella sua parrocchia, don Piero Corsi, il prete di Lerici che ha affrontato il tema del femminicidio esponendo nella sua bacheca un volantino che accusa le donne di provocare gli uomini con abiti succinti. Ieri mattina, il sacerdote, dopo aver smentito la “bufala” mediatica del suo abbandono dell’abito talare, ha raccolto quello che, più che un suggerimento, è apparso come un vero e proprio ordine del suo vescovo, monsignor Luigi Palletti: «Mi prenderò qualche giorno di riposo, calma e silenzio per riacquistare la serenità e armonia per poter poi riprendere poi il mio cammino da capo ». In effetti, mercoledì sera il vescovo di Spezia, in un faccia a faccia, lo aveva invitato a prendersi qualche giorno di ferie per superare lo stress di questa vicenda.
Ma sembra che il vescovo Palletti — fino a pochi mesi fa braccio destro a Genova del presidente Cei, il cardinale Angelo Bagnasco — sembrerebbe intenzionato a far trasferire don Piero da Lerici visto che quello sul femminicidio è solo l’ultimo di una serie di episodi controversi (in precedenza aveva fatto discutere una sua presa di posizione sull’islam).
Monsignor Palletti, d’altronde, ha esperienza di casi delicati visto che ha seguito e gestito per la diocesi genovese tutta la vicenda del prete pedofilo don Riccardo Seppia. Così, dopo essere intervenuto e aver criticato duramente le parole del parroco di Lerici, sembra intenzionato a voler recuperare la serenità dei rapporti con la comunità di San Terenzo affidandosi a un altro prete.
Comunque vada, don Piero Corsi oggi pomeriggio non sarà sicuramente nella sua chiesa quando, a pochi metri di distanza, sul lungomare, si svolgerà la manifestazione di protesta organizzata dal comitato spezzino di “Se non ora quando”.
«Sarà l’occasione per ribadire con forza la lotta per i diritti e il rispetto della donna» spiega Giuliana Seratini, consigliere comunale con delega alle pari opportunità . «In Comune — continua — abbiamo ricevuto centinaia di telefonate e fax di adesione da tutta Italia. Serena Dandini si è offerta di portare a Lerici il suo spettacolo “Ferite a morte”. Ci saranno parlamentari e politiche della regione e invitiamo anche gli uomini a partecipare». L’appuntamento è alle 17.30 e molte donne di Lerici arriveranno indossando minigonne in aperta polemica con le frasi provocatorie di don Piero.
Parteciperà anche il sindaco di Lerici Marco Caluri che si è detto sbigottito e indignato per quelle parole, giunte perdipiù «in un momento estremamente critico e doloroso per la nostra comunità , scossa dal rapimento del giovane imprenditore Andrea Calevo». Il sindaco ha quindi invitato don Piero «a riflettere sul suo ruolo di sacerdote».
Il prete di San Terenzo, ieri mattina, ha riconfermato il suo carattere poco propenso al pentimento e alla tolleranza. Oltre all’ossessione per la sessualità già emersa nell’intervista di ieri a Repubblica e al Gr1 («il maschio è violento per natura e non può resistere di fronte ad una donna nuda», «ma lei è frocio?») , è riesplosa la sua foga quando a una giornalista dell’agenzia Area ha detto «spero che le venga un colpo, che abbia un incidente».
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