Grillo va all’attacco «Il premier si comporta come Don Abbondio»

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L’esperienza del governo tecnico, conclude Grillo, «lascia dietro di sé sciagurate conseguenze. Un Paese allo stremo e nessun problema strutturale, istituzionale, industriale, elettorale, sociale minimamente risolto. Macerie. Un vuoto dove si inseriranno come salvatori i responsabili dello sfascio del Paese, i gemelli siamesi pdl e pdmenoelle, e l’estrema destra che già  presenta le sue liste in mezza Italia. Chi è causa del suo mal pianga se stesso». Le elezioni? «Napolitano le indirà  il giorno della Befana che vien di notte con le scarpe rotte? Fanno quello che vogliono. Attenzione alla rabbia degli italiani». Intanto il comico, sempre sul suo blog, ha comunicato che nel Lazio i membri del Movimento 5 Stelle hanno «individuato i loro portavoce consiglieri e votato in Rete il loro portavoce candidato presidente Davide Barillari»: un impiegato metalmeccanico che vive a Roma da 2 anni, e ha un passato come sindacalista e, a livello locale, in Rifondazione comunista.


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MILANO — Erano anche tempi che quella spregiudicatezza la chiamavano modernità . Nell’ex partitone rosso, nei pochi chilometri che separano i palazzi che contano di Milano da quelli di Sesto San Giovanni, qualcuno lo ricorda: Filippo Penati per un decennio buono è stato l’unico simbolo vincente e positivo di un partito «geneticamente vecchio», rivolto al passato e votato a sconfitta sicura.

VENTI ANNI DOPO

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Dieci puntate, una per ogni mese che va dal 17 febbraio al 15 dicembre 1992, sei personaggi creati ad arte (un poliziotto, un pubblicitario, una soubrette politicamente protetta, una giornalista in cerca di scoop …), «un sentimento di rivoluzione» mentre soffia «il vento del cambiamento»: così 1992, la fiction in programmazione su Sky per celebrare il ventennale di Tangentopoli-Mani pulite.

La fine conflittuale di una stagione irripetibile

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