Google risponde ai quesiti con la «ricerca semantica»
Da oggi pomeriggio sulla versione italiana del motore di ricerca di Mountain View, entra in funzione (gradualmente) Knowledge Graph, progetto lanciato tre anni fa da Big G, che unisce ricerca semantica ad analisi statistiche e algoritmi. «Una rivoluzione», annuncia Google. E basta provare, per rendersi conto che si tratta di un cambiamento importante. Fatto, come spesso accade, di luci e ombre: «Siamo partiti con sette lingue oltre all’inglese (italiano, francese, spagnolo, tedesco, russo, giapponese e portoghese)», spiega Aaron Brown, senior product manager di Google. «Centinaia di noi stanno lavorando per incrementare il numero di dati. E abbiamo creato il nuovo sistema basandoci su database open source come Wikipedia». Il risultato promette di migliorare non poco l’accesso alle informazioni in rete.
Qualche esempio? Se si chiede a Google qual è la distanza della Luna dalla Terra, non si ottiene solo il dato. Si scopre quali sono gli altri pianeti del sistema solare, i loro nomi e con un clic si visualizzano le immagini. Una manna per studenti e scienziati. A patto che le informazioni siano verificate e non ci siano errori clamorosi. Open source, infatti significa gratis. E non sempre questo è sinonimo di qualità .
Spazio poi alle curiosità personali. Scrivendo Matt Groening, salta fuori che la mamma del creatore dei «Simpson» si chiama Marge. Mentre il nome di sua sorella è Lisa. Proprio come i personaggi della famiglia più famosa d’America. Se si digita, invece, Eros Ramazzotti (o il nome di un altro cantante) fanno la loro comparsa altri fattori: «Oltre alla biografia, in un riquadro a destra dello schermo compaiono la discografia, le date dei prossimi concerti e le informazioni per acquistare i biglietti», sottolinea Brown.
Google alla caccia di nuovi accordi dunque per vincere la battaglia dell’e-commerce? «Per il momento non ci sono novità », è la risposta prudente. Ma è chiaro che per Big G la rivoluzione nella ricerca significherà anche nuove frontiere commerciali. Sempre di più il motore di ricerca tende a «leggerci nel pensiero», anticipando esigenze, richieste e desideri: «Il progetto Knowledge va in questa direzione», fanno sapere da Big G. Ma è evidente che oltre alla condivisione del sapere, in gioco c’è molto di più.
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