Fiat, rientrano i 19 di Pomigliano Così il rilancio dei concessionari

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La situazione del mercato europeo in continua contrazione ha portato la produzione dalle 600 mila unità  del 2009 alle 350 mila del 2012, con la previsione di arrivare, nel prossimo anno, a soli 300 mila pezzi. La forza lavoro aveva già  subito una prima riduzione con il mancato rinnovo di circa 1.000 contratti a termine, le maestranze oggi non superano le 5.000 unità . Interventi presi per difendere i siti italiani. E ora si nota una nuova svolta sul fronte della strategia di vendita nelle filiali e nelle concessionarie: contattare tutti i visitatori che hanno già  manifestato interesse per i prodotti del marchio torinese.
Due modelli sembrano aver ridato slancio all’azienda (Panda 4×4 e 500 L) nel mezzo di una crisi di mercato che non vede sosta. Sergio Marchionne, decidendo di non chiudere gli stabilimenti nazionali, ha voluto dimostrare concretamente il sostegno all’Italia, gli investimenti per Maserati ed Alfa Romeo sono partiti; a Detroit, a gennaio 2013, si vedrà  la Quattroporte, prodotta a Grugliasco, nella seconda parte dell’anno potranno essere rivelate le forme della Giulia costruita a Cassino, intanto l’Alfa Romeo sarà  pronta al ritorno in Usa con la 4C. La decisione di salire sul palcoscenico dell’Expo di Milano 2015 — con una flotta di 500e, la city car ad emissioni zero, venduta prima negli Stati Uniti, poi in Europa — dimostra uno scatto di orgoglio che avrà  ricadute anche nel settore industriale. Fiat sta combattendo la sua battaglia europea, difficile, ma forse ha cominciato a comprendere che non è impossibile.
A proposito di strategie, il gruppo del Lingotto investirà  1,2 miliardi di euro nel brand di lusso Maserati, con tre nuovi modelli e l’obiettivo di portare le vendite a quota 50.000 vetture nel 2015. Intanto hanno fatto regolarmente il loro ingresso in fabbrica i 19 lavoratori della Fiom assunti dalla newco Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso 28 novembre per ottemperare all’ordinanza della Corte d’appello di Roma.
Infine, l’Antitrust ha multato Fiat Group Automobilies di 200 mila euro per pubblicità  ingannevole per lo spot con cui l’estate scorsa il Lingotto ha reclamizzato la vendita delle sue vetture promettendo il blocco del prezzo della benzina a 1 euro al litro per tre anni. Secondo l’Autorità , Fiat ha omesso alcune informazioni sull’offerta.


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