Crescono gli anti-Tgv: ecologisti contro il governo
Le Monde mette l’accento sui malumori degli ecologisti che montano anche oltralpe: la contestazione apre un nuovo fronte tra gli ecologisti e il governo, dopo l’aeroporto di Notre-Dame-des Landes, scrive «Le Monde» che guarda anche alle proteste italiane dove i militanti No Tav assistono «impotenti» allo scavo della prima galleria: «Troveranno dal lato francese il fiato per proseguire la loro battaglia?». Mobilitati da vent’anni, continua il quotidiano, gli oppositori italiani «non sono riusciti a intaccare la volontà del potere pubblico di proseguire il progetto». Se è stato rallentato, ciò è dovuto non solo alla loro azione ma anche alla «proverbiale lentezza dell’amministrazione italiana».
Libération ci racconta come sta crescendo il movimento anti-Tgv francese e si chiede: «Il progetto si basa su un ipotetico sviluppo del trasporto merci. La costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino, voluta dalla Francia e dall’Italia, è giustificata?».
Il Nouvel Observateur riporta le posizioni di Europe Ecologie-Les Verts che ha organizzato a Lione un «controvertice» e una controproposta. Per il segretario nazionale Pascal Durand, il progetto dell’alta velocità è «l’illustrazione di una tecnocrazia che non è capace di rimettersi in causa».
Related Articles
La Val Susa
Contrari, favorevoli, militanti e indifferenti così sulla Tav si dividono abitanti e istituzioni Nel “territorio” della Comunità montana, che comprende anche la Val Sangone, vivono in 120mila La popolazione, che solo in parte sarà “toccata” dalla Torino-Lione, non è mai stata consultata con un referendum
IL NEMICO A PASSO DI VALZER
Il generalissimo Cadorna ci mise un giorno a capire la gravità dell’evento. E quando la sconfitta apparve chiara non seppe fare di meglio che accusare di disfattismo i soldati Caporetto, la disfatta: una mattina cessò ogni sparatoria austriaca, anzi arrivò una musica beffarda. I nostri si girarono e videro una parata d’attacco. Il mondo sembrava capovolto
I ragazzi di Podemos
Sono nati quando Franco era già morto. L’era di Gonzalez l’hanno vissuta da bambini. Si sono formati nei movimenti no global. Hanno fra 30 e 40 anni