Crescono gli anti-Tgv: ecologisti contro il governo

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Le Monde mette l’accento sui malumori degli ecologisti che montano anche oltralpe: la contestazione apre un nuovo fronte tra gli ecologisti e il governo, dopo l’aeroporto di Notre-Dame-des Landes, scrive «Le Monde» che guarda anche alle proteste italiane dove i militanti No Tav assistono «impotenti» allo scavo della prima galleria: «Troveranno dal lato francese il fiato per proseguire la loro battaglia?». Mobilitati da vent’anni, continua il quotidiano, gli oppositori italiani «non sono riusciti a intaccare la volontà  del potere pubblico di proseguire il progetto». Se è stato rallentato, ciò è dovuto non solo alla loro azione ma anche alla «proverbiale lentezza dell’amministrazione italiana».
Libération ci racconta come sta crescendo il movimento anti-Tgv francese e si chiede: «Il progetto si basa su un ipotetico sviluppo del trasporto merci. La costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità  Lione-Torino, voluta dalla Francia e dall’Italia, è giustificata?».
Il Nouvel Observateur riporta le posizioni di Europe Ecologie-Les Verts che ha organizzato a Lione un «controvertice» e una controproposta. Per il segretario nazionale Pascal Durand, il progetto dell’alta velocità  è «l’illustrazione di una tecnocrazia che non è capace di rimettersi in causa».


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La procura: lo dice la Costituzione. “Guarigione impossibile, caso da archiviare” (la Repubblica, MERCOLEDÌ, 07 MARZO 2007, Pagina 16 –

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