Caro-affitti: in 3 anni oltre 400 mila italiani perderanno la casa

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MILANO – Dopo il lavoro, gli italiani perdono la casa. S’infoltisce lo stuolo dei morosi d’Italia, che secondo l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) passeranno dagli attuali 160mila a 410mila nel giro di tre anni. Con il ritardo nel pagamento degli affitti, crescono anche gli sfratti esecutivi per morosità , aumentati in tre anni del 65% (secondo i dati del ministero dell’Interno nel 2011 sono stati 55.543). È quanto racconta l’inchiesta di Terre di mezzo a firma di Laura Bellomi e Lorenzo Bagnoli, in uscita con il numero di dicembre “Caduta libera”.

I milanesi fuggono dal caro affitti trasferendosi a Novara. Sono 334 quelli che, dal 2009 ad oggi, hanno spostato, infatti, la loro residenza nella cittadina piemontese: nei primi dieci mesi del 2012, sono state dieci “migrazioni” al mese. La periferia della metropoli, così, varca i confini della Lombardia. A Novara gli affitti sono la metà  di quelli a Milano: 280 euro contro 550. Ma la vera emergenza è altrove, nei piccoli centri urbani, dove non ci sono servizi di sostegno al credito, né un sistema di trasporti che permetta il trasferimento in città  vicine. Così è Livorno la capitale degli sfratti in relazione alle famiglie in affitto: uno ogni 34, contro una media italiana di uno ogni 78 nuclei familiari.

La rabbia cova tra gli affittuari italiani al Nord come al Sud. Spinti dall’incubo della strada, i comitati cittadini resistono come possono al rischio sfratto. A Palermo i cittadini bloccano le strade mandando il traffico in tilt, a Brescia si radunano di fronte alle case delle famiglie che attendono l’ufficiale giudiziario, a Roma pianificano la lista d’attesa per l’occupazione degli appartamenti sfitti. Le politiche per la casa latitano da vent’anni e anche il Governo Monti s’è accanito contro l’unico strumento che alleviava le sofferenze economiche delle famiglie a rischio. Il fondo sostegno affitti è stato infatti decurtato del 93% e per il 2013 non è previsto alcun contributo. Così ora grava tutto sulle spalle dei comuni il peso dell’emergenza casa. E il dramma non riguarda solo gli inquilini: per ogni famiglia morosa, infatti, c’è un proprietario che non incassa. Al mancato guadagno s’aggiunge la stangata dell’Imu, l’imposta municipale unica sull’abitazione, che avrà  rincari anche del 200% con la tranche di dicembre. Così sono gli stessi locatori a rischiare di finire sul lastrico. Se l’esecutivo non si prenderà  carico del tema abitazione, si preannuncia un “inverno caldo”.

 

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