Vertice sull’occupazione, protesta a Napoli
NAPOLI – Il ministro Elsa Fornero dice di aver voluto fare a Napoli l’incontro sull’apprendistato lavorativo con la sua collega tedesca Ursula von der Lyen «per dare un messaggio positivo a una città dove il problema dei giovani è molto forte». Ieri mattina, però, nei pressi della Mostra d’Oltremare, dove era fissata la conferenza italo-tedesca, è stato forte anche il problema dell’ordine pubblico. Era già accaduto altrove che in presenza del ministro del Lavoro si organizzassero manifestazioni per protestare contro la politica del governo in tema di welfare, ma stavolta la situazione è degenerata. Certo non al punto che venisse messa a rischio l’incolumità dei ministri (all’incontro c’era anche quello dell’Istruzione, Francesco Profumo) e delle altre autorità presenti, ben al riparo in un padiglione della Mostra mentre fuori volavano pietre e lacrimogeni, ma la tensione è stata forte comunque. E il bilancio finale di sette feriti tra le forze dell’ordine e dodici tra i manifestanti, con due denunciati, è anche migliore rispetto a quello che le scene viste in mattinata nel quartiere di Fuorigrotta lasciavano temere.
È stato lì che si sono dati appuntamento studenti, centri sociali, operai dei Cobas e gruppi di disoccupati per partire verso la Mostra d’Oltremare, pur sapendo che la questura non aveva autorizzato il corteo ad avvicinarsi oltre il limite di viale Augusto, la strada che da piazza San Vitale porta a piazzale Tecchio, dove in fondo si apre il parco della Mostra. Tra le prime file del corteo anche esponenti della maggioranza che in Comune sostiene de Magistris, come il consigliere Pietro Rinaldi, mentre al tavolo dei lavori il sindaco ha rifiutato di sedersi perché «Napoli è stata lasciata sola da chi ha responsabilità di governo». All’inizio la manifestazione ha vissuto anche momenti goliardici, con striscioni ironici («jatevenne») e ragazzi mascherati da Fornero. Poi, però, la situazione è cambiata. I tremila partiti da piazza San Vitale si sono trovati la strada sbarrata da poliziotti e carabinieri che li aspettavano già con i caschi abbassati e gli scudi alzati, e c’è voluto poco perché da qualche gruppo del corteo partisse la prima sassaiola. Cariche di alleggerimento per ristabilire le distanze tra poliziotti e manifestanti, poi altra sassaiola, qualche corpo a corpo, e infine lancio di lacrimogeni, cui, anche per i più tosti, è sempre difficile resistere. Un ragazzo ha preso un candelotto in faccia (evidentemente sparato come non si dovrebbe: ad altezza d’uomo) e ci ha rimesso due denti, una agente motociclista della polizia municipale è caduta e si è presa una bastonata solo perché aveva addosso una divisa, un ufficiale dei carabinieri è stato colpito da un petardo a un piede.
«Mi sono offerta di parlare con chi protestava ma mi è stato detto che non erano interessati a incontrarmi. Non impongo il dialogo quando non è gradito», è stato il commento del ministro. Che sull’assenza di de Magistris ha aggiunto: «Ha perso un’occasione. Pazienza».
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