Usa, la vittoria degli ambientalisti “Bp bandita dai contratti con il governo”

by Sergio Segio | 29 Novembre 2012 10:23

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NEW YORK — Non sono bastati i quattro miliardi e mezzo di dollari che ha dovuto pagare per atti «criminosi», l’America ha deciso di punire la British Petroleum con una decisione che non ha precedenti: non potrà  avere nuovi contratti di lavoro dal governo degli Stati Uniti. Un altro segnale della “svolta” auspicata dai liberal del partito democratico e dell’intenzione della Casa Bianca di Obama di un secondo mandato con meno compromessi del primo.
La decisione è stata presa dalla Environmental Protection Agency (Epa), l’agenzia federale che si occupa dell’ambiente. Con una motivazione che farà  â€” e sta già  facendo — discutere («mancanza di integrità  aziendale della società ») una delle più grandi società  petrolifere del mondo viene dunque riconosciuta come la principale colpevole di quel disastro ecologico causato nella primavera del 2010 dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.
Il bando è temporaneo, ma al momento non sono previste date di scadenza. L’unica cosa certa è che la Bp non potrà  avere nuove commesse in America fino a quando non dimostrerà  di «rispettare gli standard federali». Restano invece validi i contratti attualmente in corso. Per la compagnia britannica è un brutto colpo. Come prima cosa non potrà  partecipare all’annuale asta che si svolge a New Orleans per ottenere le licenze di trivellazione offshore nel Golfo del Messico e dovrà  rinunciare anche a quelle future in altre aree degli Stati Uniti. Dalla sede centrale di Londra non ci sono stati commenti ufficiali, ma dagli uffici americani fanno filtrare la notizia che la Bp si aspettasse qualcosa del genere. Tanto che un simile rischio era stato contemplato nell’ultimo rapporto annuale della società . Non è dunque stata sufficiente l’ammissione di colpevolezza pronunciata davanti al tribunale il 15 novembre scorso. Un accordo per pagare 4,5 miliardi di dollari a fronte degli 11 morti e i 4,9 milioni di barili versati in mare causati dal disastro.
Per capire l’entità  del danno basti pensare che la compagnia petrolifera britannica è uno dei più grandi contractor del governo americano, da cui — solo nel 2011 — ha avuto appalti per un totale di 1,47 miliardi di dollari. Avendo come principale partner commerciale addirittura il Pentagono, cui garantisce carburante per oltre un miliardo di dollari l’anno. La Bp inoltre è la più grande compagnia petrolifera che si occupa di estrazione di petrolio e gas ad alta profondità  marina nel Golfo del Messico. In America la società  britannica ha investito negli ultimi 5 anni 52 miliardi di dollari dando lavoro a 23mila americani.
Gli ambientalisti Usa cantano vittoria. Per mettersi in regola, e rispettare dunque quegli standard etici che richiede l’Epa, la Bp dovrà  infatti rivedere drasticamente la sua politica in materia di trivellazioni. Infine, con questa decisione, è probabile che adesso la compagnia Britannica accetti i patteggiamenti (nei tribunali) con le migliaia di cittadini (in prima fila i pescatori della Louisiana) che le hanno fatto causa dopo la marea nera.

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