Più detrazioni, tagli all’Irap e autonomi

by Sergio Segio | 2 Novembre 2012 8:03

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ROMA — Un aumento delle detrazioni per i carichi di famiglia e per il lavoro dipendente per il 2013. Un taglio dell’Irap sul costo del lavoro per le imprese ed i lavoratori autonomi nel 2014. Stralciata la riduzione dell’Irpef, il nuovo accordo tra il governo e la maggioranza sul pacchetto fiscale della legge di Stabilità  2013 comincia a delinearsi. Anche nelle dimensioni: secondo i tecnici parlamentari il pacchetto di sgravi a favore delle famiglie, per il prossimo anno, vale tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro, mentre il bonus per le imprese e gli autonomi del 2014 sarà  molto più consistente, pari ad almeno 3-3,5 miliardi. 
L’accordo individuato nei giorni scorsi in Parlamento sarà  messo nero su bianco dai relatori di maggioranza della legge solo tra martedì e mercoledì prossimi, dopo un nuovo incontro con il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. Ma i capisaldi sono già  stati fissati. Con la riduzione dell’Irpef sui primi due scaglioni di reddito si risparmieranno 4,1 miliardi nel 2013 e 6,5 dal 2014. Il rinvio di un anno del taglio delle detrazioni e delle deduzioni, invece, comporterà  un minor gettito di 1,9 miliardi nel 2013 e 1,1 dal 2014. Sul piatto restano poco più di due miliardi per l’anno prossimo e oltre cinque da usare a partire dal 2013, ma una parte del tesoretto ricavato con la rinuncia al taglio dell’Irpef servirà  per compensare la decisione di lasciare inalterata l’aliquota Iva agevolata del 10%, che avrebbe dovuto aumentare da luglio dell’anno prossimo insieme a quella ordinaria, che passerà  dal 21 al 22%. 
L’intesa raggiunta l’altro giorno da Grilli con Renato Brunetta per il Pdl, Pier Paolo Baretta per il Pd e Amedeo Ciccanti per l’Udc, non si limita solo al pacchetto fiscale. Sulla scuola c’è l’impegno del governo a rinunciare all’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti, e a reperire altrove le risorse che ne sarebbero derivate. C’è accordo anche per scongiurare l’aumento dell’Iva dal 4 al 10% sulle prestazioni delle cooperative di assistenza sociale, per la quale servono circa 150 milioni di euro. Altri 80 saranno trovati per attenuare la stretta fiscale sui coltivatori diretti e le imprese agricole, mentre il Tesoro avrebbe già  pronta la soluzione per addolcire la manovra sulle pensioni di guerra e potrebbero essere assoggettate all’Irpef le sole pensioni non reversibili.
Per il 2013, in ogni caso, le novità  più importanti toccheranno le famiglie. La legge di Stabilità  prevedeva nel testo presentato dal governo al Parlamento una riduzione di un punto delle aliquote sui primi due scaglioni di reddito, dal 23 al 22% nella fascia fino a 15 mila euro, dal 27 al 26% per lo scaglione che va da 15 a 28 mila euro. Un’operazione che avrebbe portato benefici a tutti i contribuenti, anche a quelli con i redditi più elevati. Spostando lo sgravio fiscale dall’Irpef alle detrazioni, invece, a guadagnarci saranno esclusivamente le famiglie con i redditi più bassi, visto che queste agevolazioni fiscali, che saranno irrobustite, diminuiscono fino ad annullarsi del tutto quando il reddito raggiunge determinati livelli, che invece saranno mantenuti. 
La detrazione per i figli a carico, 800 euro di base, 900 se hanno meno di tre anni, oltre 1.000 se disabili, sparisce per i redditi superiori ai 95 mila euro annui se si ha un solo figlio, a 110 mila se se ne hanno due. Quella per il coniuge, anche questa di base pari a 800 euro, viene meno quando il reddito arriva a 80 mila euro, così come quelle, eventuali, per gli altri familiari a carico (genitori e altri, purché con un reddito non superiore a 2.850 euro l’anno). Lo stesso vale per le detrazioni sul lavoro dipendente. La detrazione base, pari a 1.840 euro per chi ne dichiara non più di 8 mila, tende progressivamente a diminuire fino ad annullarsi del tutto se il reddito supera i 55 mila euro l’anno. Sul tappeto resta il nodo dei pensionati, che verrebbero esclusi da questa tornata di sgravi. E probabilmente anche dalla seconda, visto che nel 2014 l’intenzione è quella di intervenire sull’Irap versata dalle imprese e dagli autonomi.
Mario Sensini

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