Nuovo paracadute per gli esodati
ROMA — Anche se l’Italia è sulla «strada giusta», guai a pensare di averla scampata, avverte il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, davanti ai Giovani di Confcommercio. Ma in Parlamento – a pochi mesi ormai dalle Politiche – il Pd e il Pdl provano a dare sollievo alle parti più deboli della società : con una soluzione al problema degli “esodati”; e con la promessa di ridurre le tasse alle famiglie nel 2013 (se la lotta all’evasione fiscale andrà bene). Mentre Polillo, sottosegretario all’Economia, assicura che «non ci sarà l’aumento nell’orario degli insegnanti».
I partiti, dunque, puntano su misure in favore degli italiani, per dare loro soldi e speranza. Potrebbe partire già dal 2013 il Fondo per ridurre la pressione fiscale su cittadini e imprese. Una misura prevista da un emendamento alla legge di Stabilità presentato in commissione Bilancio della Camera dai relatori Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd). Le risorse per finanziarlo arriveranno dalla lotta all’evasione. Notizie ancora migliori per gli esodati: la legge di Stabilità crea un fondo da 100 milioni. A questi soldi – non molti – si aggiungeranno quelli risparmiati dal precedente stanziamento di 9 miliardi (destinato ad aiutare un primo blocco di 129mila casi). Felice la famiglia del Pd con Bersani, Damiano, Fassina che confida in una pieno via libero anche dal governo. Deciso, però, a insistere nel rigore.
Il ministro dell’Economia Grilli preferisce mantenere alta la guardia e invita a tenere duro, a non mostrare cedimenti di fronte ad una crisi che pure nel 2013 affonderà i denti nella carne viva del Paese: «Mi piacerebbe dire che il peggio è passato ma non posso farlo», ribadisce, «anche se siamo sulla strada giusta», grazie alle pesanti misure adottate dal governo, che – secondo Grilli – stanno rendendo l’Italia «più credibile e affidabile».
L’unico modo per uscire senza danni dalla tempesta «è avere le finanze pubbliche in ordine perseguendo l’obiettivo del pareggio di bilancio senza “se” e senza “ma”…». E alle richieste di attenzione che vengono dalle imprese, Grilli replica mettendo sul piatto un «possibile» taglio dell’Irap dal 2014: «Lo stiamo valutando» aggiunge, aprendo per un momento la porta alle attese dei commercianti. Uno spiraglio che si chiude quando Grilli conferma l’aumento dell’Iva al 22% tra sette mesi: «La coperta è corta», avverte il ministro, gelando le aspettative della Confcommercio che con il presidente Carlo Sangalli parla di «un’uscita dal tunnel che appare ancora molto lontana».
Gli artigiani di Mestre della Cgia rincarano la dose denunciando che le scadenze fiscali sono cresciute in maniera esponenziale, negli ultimi 10 anni, fino alla quota record di 134. Per il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, è un segnale negativo: «Il processo di semplificazione sta segnando il passo», spiega, «ormai occorre disboscare questa giungla». Perché il nostro Paese vive la beffa di un burocrazia tra le più pesanti d’Europa, oltre al danno di un carico fiscale difficilmente riscontrabile altrove: solo per pagare le tasse, le piccole e medie imprese, ci ricorda la Cgia, sono costrette a sborsare quasi 3 miliardi di euro all’anno.
Related Articles
Il governo: benzina meno cara di 5 centesimi
Il sottosegretario De Vincenti incassa l’impegno dei petrolieri, possibile il blocco dell’Iva I maggiori risparmi grazie ai gestori no logo. L’Adoc: da noi il pieno costa il 13% in più che in Ue
I paradossi del “reddito” 5Stelle: precari cercheranno lavoro ad altri precari
Saranno assunti con contratti co.co.co dall’Anpal e cercheranno, insieme ad altri 654 precari già operativi, di operare in attesa che i centri per l’impiego saranno pronti
Italia. Fondo monetario e quesiti sulla democrazia
Ispettori ue e del Fmi sulle riforme dettate dalla banca centrale europea. Colpo durissimo per democrazia rappresentativa
I rumors sul ruolo del Fondo monetario internazionale rispetto alle scadenze promesse dal governo Berlusconi sono diventati realtà . Già il Corriere della Sera, questa mattina, raccontava di un incontro fra Berlusconi, Tremonti, la presidente del Fmi Lagarde, gli europei Van Rompuy e Barroso e gli immancabili Merkel e Sarkozy.