Nozze e adozioni per le coppie gay la Francia si divide

by Sergio Segio | 6 Novembre 2012 7:43

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PARIGI. È iniziato per caso, come in una vecchia foto di Doisneau. Julia e Auriane, 17 e 19 anni, si baciano a Marsiglia, nel mezzo di una manifestazione contro i matrimoni omosessuali. Una forma di provocazione. L’abbraccio saffico delle due giovani, immortalato da un fotografo Afp, si trasforma rapidamente in un’icona, fa il giro del web. Il “kiss in” è diventato così il nuovo rito nelle piazze francesi. È successo qualche giorno fa a Strasburgo, sabato scorso a Limoges. Un gay pride romantico, un gigantesco french kiss per sostenere il progetto di legge sul riconoscimento del matrimonio e le adozioni per le coppie omosessuali.
Domani approda in Consiglio dei ministri la riforma promessa in campagna elettorale da Franà§ois Hollande. La Chiesa ha già  fatto sapere che considera la legge come una «prepotenza», che apre una «discriminazione tra bambini». L’arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, ha ipotizzato una mobilitazione dei cattolici anche nelle strade. Per il presidente socialista sarà  il primo, vero scontro sociale da quando è stato eletto, nel maggio scorso. Con un record di impopolarità  nei sondaggi, Hollande si deve preparare a un conflitto aperto con le gerarachie ecclesiastiche. Uno scenario simile a quello che ha dovuto affrontare, con alterne fortune, l’ex premier spagnolo José Luis Zapatero.
Nonostante la difesa del progetto e il richiamo alla “Repubblica laica”, il governo sta già  tentando di smorzare le polemiche. La riforma è stata ribattezzata “matrimonio per tutti”, con il cambiamento della definizione del codice civile da unione “fra un uomo e una donna” a unione “fra due persone”. Dal disegno di legge è stata tolta la possibilità  per le coppie omosessuali di accedere alle tecniche di riproduzione assistita, mentre si legalizzerà  l’adozione. La riforma dovrebbe essere discussa a gennaio dal parlamento in modo da entrare in vigore entro l’estate prossima.
La maggioranza dei francesi rimane favorevole alla proposta. Negli ultimi mesi è stato però registrato un calo dei consensi. Il 58% dei cittadini approva la legalizzazione del matrimonio e il 50% la possibilità  di adottare, con un calo, rispettivamente, di 5 e 6 punti rispetto all’anno scorso. Segno che gli argomenti dei cattolici e dei difensori della famiglia tradizionale hanno fatto breccia o che, più probabilmente, il governo non ha saputo difendere un progetto simile a quello già  adottato da paesi vicini, come la Spagna o il Belgio. La Francia è stata all’avanguardia per i diritti delle coppie omosessuali, con l’approvazione dei Pacs, oltre dieci anni fa. Per paradosso, a condurre la battaglia del «matrimonio a tutti» è un presidente che non si è mai voluto sposare e che ancora oggi si accontenta di una convivenza more uxorio all’Eliseo.

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