Napolitano: giusto ridurre le spese ma la sanità  pubblica va difesa

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ROMA — «In tempi di crisi» è indispensabile «utilizzare al meglio le risorse dei cittadini», cercando in tutti i modi di «evitare le critiche distruttive e i giudizi sommari» ma anche guardandosi da «atteggiamenti puramente conservativi e difensivi dell’esistente». Giorgio Napolitano parla di sanità  alla cerimonia della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro. E ci tiene a sottolineare che resta assolutamente convinto del fatto che, nel lontano 1978, l’istituzione del sistema sanitario nazionale fu «una conquista, un grande balzo in avanti per il progresso del Paese» e non a caso «fu approvato con il voto di tutte le forze politiche».
Tuttavia, anche il sistema sanitario, in tempi di crisi come quelli attuali, deve essere «compatibile anche con una prospettiva di maggiore selezione della spesa pubblica», dice il presidente della Repubblica, subito aggiungendo che secondo lui ciò è ancora possibile. La salvaguardia del Servizio sanitario nazionale, ha detto, davanti a decine di medici e associazioni, e in presenza del ministro Renato Balduzzi, «credo che sia compatibile anche in prospettiva di una maggiore selezione e riduzione della spesa pubblica a patto che ci sia la ricerca di soluzioni razionalizzatrici e innovative». Dunque un sì netto alla salvaguardia del Servizio sanitario senza tuttavia pretendere che resti tutto com’è e anzi scegliendo, per esempio nella ricerca, una sempre maggiore complementarità  tra «l’investimento pubblico e l’investimento privato», che «sono priorità  da far valere ancor più in tempi duri come questi».
Riguardo invece alla Sanità  pubblica, bisogna mantenerla senza voler conservare tutto a ogni costo ma cercando di spendere al meglio i soldi dei cittadini, concetto sul quale, è sembrato ritrovarsi perfettamente il ministro Balduzzi che ha riconosciuto al presidente Napolitano di aver colto l’occasione per confermare la dinamicità  del Servizio sanitario «scelto con lungimiranza nel 1978 e che oggi ci mette nei primi posti al mondo». Ovviamente c’è un ma, e per Balduzzi significa che «per poterci rimanere occorre una manutenzione straordinaria, una trasformazione strutturale».
Il ministro, nel corso della cerimonia al Quirinale promossa dall’Airc, ha voluto ribadire che per la lotta ai tumori l’Italia ha un ruolo preminente nella ricerca a livello internazionale: «Occorre guardare più in là  della crisi — ha detto Balduzzi — avere fiducia nelle giovani generazioni e continuare le conquiste sociali della nostra democrazia e del lascito costituzionale».
Perché se è vero che le casse dello Stato non permettono più le spese di un tempo, è anche vero, come dice il direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, ed ex ministro Umberto Veronesi, che «questa crisi economica non ferma la scienza, la creatività , l’innovazione. Indipendentemente da qualunque spread, non si può fermare il nostro pensiero». Veronesi si dice ottimista sulla sfida al cancro. «Stiamo per entrare in una nuova era della ricerca scientifica — prosegue — che noi chiamiamo Grin, acronimo di genetica, robotica, informatica, nanotecnologie, con cui pensiamo di far fare un enorme balzo in avanti alla società ».
«Sono il primo a sostenere la scelta di razionalizzare le spese e ridurre al massimo gli sprechi», è il commento del senatore del Pd Ignazio Marino, medico e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. «Tuttavia — continua — i tagli cosiddetti lineari sono sbagliati. Tagliare le risorse in maniera uguale alle strutture ospedaliere d’eccellenza e a quelle mediocri è un errore strategico che ci costerà  in termini di efficacia e di efficienza delle cure».
A Napolitano, che poco prima aveva ricevuto in udienza gli accademici della Crusca che gli avevano conferito l’alta onorificenza, «per i suoi alti meriti nel sottolineare a più riprese e solennemente il valore della lingua nel processo di unificazione nazionale», l’Airc ha consegnato uno «speciale riconoscimento», «per il suo impegno a valorizzare i risultati della ricerca sul cancro e nel promuovere quella di domani».
Mariolina Iossa


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