Napolitano e Hollande uniti: «Atene non scivolerà  fuori»

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«C’è stato un periodo in cui è parsa in discussione la permanenza della Grecia nell’euro, poi si è messo un punto fermo da parte del presidente della Bce Mario Draghi: Atene nell’euro è una conquista intangibile che tutte le istituzioni europee sono decise a salvaguardare… posizione condivisa pure da autorevolissimi esponenti tedeschi», aggiunge Giorgio Napolitano.
È netto il richiamo all’unità  che il capo dello Stato francese e quello italiano esprimono a poche ore dalla rottura (con rinvio) del vertice dell’Eurogruppo che doveva sancire fondamentali aiuti per il Paese ellenico, stremato dalla pesantissima ristrutturazione del proprio debito. Una «straordinaria sinergia di posizioni» che, dal problema oggi cruciale per la saldezza dell’Ue, si estende a diversi altri capitoli dell’agenda dei 27. Tanto da far parlare gli osservatori di un «nuovo asse Roma-Parigi», destinato a interpretare un ruolo incisivo a Bruxelles. Su tutto domina la questione di come gestire i postumi della crisi, per la quale entrambi sollecitano sforzi da maturare in fretta attraverso una maggiore integrazione, lavorando su vari fronti (compreso quello della solidarietà ). Cioè con «impegni concreti» sul «consolidamento fiscale e sul risanamento della finanza pubblica».
Dobbiamo «aprire e percorrere la strada di un rilancio della crescita e dell’occupazione in Europa… con misure in tempi rapidi», ripete esortativo Napolitano, durante una conferenza stampa all’Eliseo e poi in un intervento all’Assemblea Nazionale, secondo il denso programma della sua visita di Stato. Per lui, infatti, sull’obiettivo della crescita «non si possono più giustificare tergiversazioni e resistenze passive». Atteggiamenti a rischio, insiste, specie in questa «fase difficile», divenuta «crisi di disincanto, sfiducia, distacco» dei cittadini europei. Uno scatto serve ormai a tutti, è il sottinteso. Compresa l’Italia che, il presidente certifica, si sta «assumendo le sue responsabilità » e si è dunque «impegnata in un severo percorso di risanamento e cambiamento… anche al fine di salvaguardare l’euro». Ma, domandano i cronisti, proiettando sul futuro quell’impegno, pure la Francia chiede garanzie sul dopo Monti, come i nostri leader si sentono ripetere in tanti Paesi, nell’ipotesi che vinca il centrosinistra? Mentre Hollande glissa diplomaticamente l’interrogativo («per ora lavoro con il governo italiano in carica… non spetta a me fare proiezioni, ma immagino che la stessa volontà  ispiri il centrosinistra»), Napolitano scherza: «Tu non mi hai chiesto garanzie»…


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