by Sergio Segio | 21 Novembre 2012 7:12
ROMA — Quasi un milione di famiglie dichiara redditi pressoché nulli, «molte vicine allo zero», e ha spese rilevanti e ricorrenti. Il dato comunicato ieri dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante la conferenza stampa di presentazione del Redditest, il nuovo software che ci permetterà di capire quanto siamo esposti al rischio di un controllo fiscale, è quantomai significativo. Se lo scopo del Fisco è spingere gli evasori verso la legalità , il Redditest, da ieri scaricabile on-line sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it), vuole essere sottilmente persuasivo.
Lo strumento, nel confrontare le spese sostenute nel corso dell’anno (alcune delle quali, le principali, dovranno essere indicate, mentre altre saranno stimate dal programma stesso in base al reddito denunciato) con il reddito dichiarato, offre al contribuente la precisa percezione che, spingendosi troppo in là nell’occultare la propria ricchezza, potrà essere scoperto. Semplice comprendere il responso del test: se una volta inseriti i dati di reddito e di spesa, la luce è verde e la parola è «coerente», allora il tenore di vita è in linea col reddito dichiarato. Se invece i conti non tornano, si accende un semaforo rosso e la parola che appare è «incoerente».
Il Redditest non è uno strumento «obbligatorio: se uno è tranquillo, non lo usa» ha sintetizzato Befera. Per utilizzarlo «non serve tenere una contabilità o conservare lo scontrino del panettiere», ha aggiunto, ma solo alcune informazioni relative alle spese principali della famiglia. Altra cosa è il Redditometro 2012 che il Fisco userà per calcolare, partendo dalle spese, il reddito «sintetico» di un sospetto evasore, confrontarlo con quanto dichiarato, e poi contestarlo, chiedendo il pagamento delle eventuali maggiori imposte. Senza avere bisogno di altre prove, perché a quel punto sarà a carico del contribuente l’onere di dimostrare in un doppio confronto di aver pagato tutte le tasse.
Il nuovo Redditometro, che partirà a gennaio sui redditi del 2009, tiene conto di oltre 100 voci di spesa, dalle auto alle barche, dal possesso di cavalli al risparmio e ai movimenti bancari, dai contributi versati alle assicurazioni, ai mutui e ai lavori immobiliari, gallerie d’arte e tour operator. L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri lo strumento aggiornato che considera «elementi certi», come la potenza delle auto e la lunghezza delle barche, non più solo presuntivi, come gli incrementi patrimoniali e il risparmio dell’anno. Inoltre, tiene conto della composizione della famiglia. L’Agenzia delle Entrate userà il nuovo redditometro, «almeno all’inizio, con la massima cautela e solo per differenze eclatanti» tra spese ed entrate, ha assicurato il direttore. Che ha evidenziato come, da una simulazione sull’intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (una su cinque) risultano non coerenti, dunque forse evadono.
In Parlamento prosegue intanto l’esame della delega fiscale che ieri ha visto il governo andare sotto in Commissione Finanze su un emendamento del Pd che rinvia al 30 maggio 2013 l’accorpamento delle agenzie territorio e entrate.
Antonella Baccaro
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