L’alleanza delle professioniste contro la strage per le pellicce
by Sergio Segio | 11 Novembre 2012 9:09
Tra le prime ad aderire, la Fondazione Bellisario, ManagerItalia Donne, Federazione italiana donne Dottori Commercialisti. Ieri pomeriggio, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha presentato la nuova campagna del movimento che ha fondato con Umberto Veronesi, a sostegno dei volontari di Animal Amnesty impegnati in un sit in nella piazza di Montirone, il comune del bresciano dove da un anno è attivo un nuovo allevamento di visoni.
«Nel nostro Paese — ricorda l’onorevole Brambilla, prima firmataria di una proposta di legge che vieta l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la principale finalità di ottenere pellicce — ci sono ancora una decina di allevamenti». E dagli allevamenti europei proviene il 60 per cento delle pellicce commercializzate nel mondo, più del doppio della produzione cinese. «Si tratta — continua Brambilla — di una vergognosa strage perpetrata in nome del lucro, del capriccio e della vanità . Ecco perché è giusto che le donne italiane siano consapevoli del “costo” in termini di sofferenza che una pelliccia comporta. Del resto, secondo il rapporto Eurispes 2011, l’83 per cento degli italiani disapprova l’uso delle pellicce».
Insieme alla Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente) anche la Lav sostiene la protesta di Animal Amnesty. «Nell’allevamento di Montirone saranno a breve uccisi tremila animali, tutti visoni, per ottenere la loro pelliccia». Gassati e macellati dopo nove mesi di vita di privazioni in gabbia. Unione Europea e Usa hanno stipulato accordi a favore delle «catture senza crudeltà ». Ma, come testimoniano le immagini violente del video, sono solo parole. La vita di questi esserini vale un tanto al chilo: 80 centesimi uno scoiattolo, 90 euro un cincillà .
Paola D’Amico
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