LA NOSTRA LOTTA VA AVANTI MA RIPUDIAMO LA VIOLENZA
Il metodo giusto per tornare a quel dialogo è di ricreare fiducia, mentre si crede di poterla imporre con la forza, che è una cosa illogica. L’uso della forza è in contraddizione con tutti gli sforzi per creare fiducia, poiché ottiene l’effetto contrario e produce invece paura. Ma lo spirito tibetano non sarà mai intimidito dall’uso della forza. E’ un principio radicato nel buddismo, una tradizione che ha più di 2500 anni, ed è sempre più conosciuta oggi nel mondo. Il comunismo, dall’altra parte, ha appena 200 anni e la sua immagine è in declino, senza contare che il totalitarismo è completamente fuori dal tempo.
Noi tibetani stiamo conducendo una lotta non violenta in uno spirito di riconciliazione. Merita supporto, perché deve riuscire. Il nostro fallimento sosterrà coloro secondo i quali puoi raggiungere i tuoi obiettivi solo con la forza e la violenza. Ricordo una giovane cinese che venne a trovarmi e mi raccontò di aver visto soldati a Lhasa fare esercitazioni militari proprio accanto ai pellegrini tibetani che compiono le prostrazioni fuori del tempio di Jokhang. Pensando a queste immagini mi viene in mente che i veri “separatisti” tibetani sono gli autori di certi abusi. Infatti, numerosi cinesi imparziali, una volta adeguatamente informati della realtà , sono molto in sintonia con i tibetani.
Sulle nostre montagne nascono quasi tutti i principali fiumi di quella parte del mondo, e non rispettare l’ambiente dell’altopiano tibetano vuol dire avere poi tragiche conseguenze a valle dove vive oltre 1 miliardo di persone non solo cinesi. L’altra nostra eredità è la cultura pacifica e compassionevole, che a mio avviso continua ad avere un grande contributo da dare nel mondo di oggi.
Spero di vedere il giorno in cui i bambini saranno così imbevuti dell’idea che i problemi possono essere risolti in pace e collaborazione, che sapranno gentilmente rimproverare i genitori litigiosi invitandoli a sedersi e parlarsi. Fare in modo che il dialogo sia la soluzione, dipende dall’avere un genuino rispetto per i diritti degli altri, il diritto a essere felici e benestanti. Dopo tutto dobbiamo vivere fianco a fianco sul pianeta assieme a tutti gli altri esseri umani.
(testo raccolto da Raimondo Bultrini e Jeremy Russel)
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