by Sergio Segio | 11 Novembre 2012 8:41
NAPOLI. Quello che verrà ricordato del corteo di ieri organizzato dai Cobas a Pomigliano sarà il lancio di uova e vernice rossa contro la sede della Uilm e le relative polemiche. Invece di guardare alle ragioni di chi protesta a Pomigliano ormai a intervalli di tempo sempre più ridotti, le organizzazioni del sì hanno provato nuovamente a screditare la mobilitazione di altri lavoratori, questa volta di quelli iscritti al sindacato di base. Tant’è che puntuale Crescenzo Auriemma, segretario regionale della Uilm, nel pomeriggio ha commentato quanto avvenuto, affermando che «se per protestare si lanciano uova contro la sede di un sindacato, significa che per questi pagliacci è sempre carnevale». E poi per chiarire meglio il concetto ha aggiunto: «Un corteo al quale hanno partecipato pochi lavoratori, che si sono avvalsi della presenza dei ragazzini delle scuole. Ed invece di cercare un dialogo si dedicano al lancio di uova. Non è così che si risolvono i problemi».
Chi c’è stato racconta però un’altra storia. Una protesta ampia e plurale, nella quale gli studenti delle scuole superiori, gli attivisti dei centri sociali, ma anche precari e disoccupati si sono uniti alle ragioni degli operai, di quelli che con i progetti di Sergio Marchionne rischiano di restare senza un lavoro se entro luglio non verranno richiamati in fabbrica. E infatti lo striscione di apertura del corteo che ha percorso il centro di Pomigliano D’Arco recitava proprio: «3000 + 19 + indotto, tutti in fabbrica a reddito pieno». Un modo per ricordare anche l’intenzione del Lingotto di mettere in mobilità 19 dipendenti per far posto agli iscritti Fiom reintegrati dal tribunale. Una miccia che a Pomigliano ha provocato un’ondata di indignazione.
Infatti sono stati tantissimi i cittadini che hanno applaudito il serpentone in cammino, e anche quando è stata occupata per mezz’ora la rampa di accesso alle autostrade non ci sono state tensioni di rilievo. «’ chiaro che Auriemma fa il suo mestiere – risponde Mario Avoletta dell’area antagonista – ma per noi essere in piazza al fianco degli operai era fondamentale. Solo mettendo insieme tutte le vertenze si ha la possibilità di contrastare le politiche di austerity o i ricatti della Fiat».
L’11 e il 12 in occasione della visita dei ministri Passera e Fornero, infatti, i lavoratori dell’ex Alfa manifesteranno nuovamente insieme a studenti e attivisti contro i tagli del governo.
Domani invece nella cittadella vesuviana dell’auto arriverà Massimo D’Alema dove, in una sede del Pd, incontrerà tutte le rappresentanze sindacali e alcune tute blu per fare il punto della situazione. «Non si tratta né di una passerella, né di un momento di campagna per le primarie – spiega Enzo Amendola, segretario regionale dei democratici – il destino di Pomigliano è il destino del Mezzogiorno. E in questa radicalizzazione dello scontro imposta da Marchionne c’è il bisogno di recuperare e unire le forze politiche e sindacali».
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