by Sergio Segio | 1 Novembre 2012 8:48
Il motivo è presto detto: il 29enne Marsella, lavorava da solo come locomotorista nel reparto MOF (Movimento ferroviario), per via di un accordo siglato nel novembre del 2010 tra Ilva e sindacati. L’intesa prevede la corresponsione di una tantum di 450 euro a fronte della riduzione di personale nell’area, che ha però aumentato la soglia di rischio per il personale addetto. Non è un caso, del resto, se il corpo privo di conoscenza dell’operaio è stato ritrovato soltanto mezz’ora dopo l’incidente dal capo squadra.
Proprio l’accordo del novembre 2010, è al centro dell’esposto presentato in Procura dal comitato “liberi e pensanti”, che al termine dell’assemblea pubblica di martedì sera, ha occupato simbolicamente la sede di un palazzo nel centro di Taranto, che ospita gli uffici dei sindacati metalmeccanici.
Ma nel mirino del comitato, c’è anche l’azienda che non ha fermato la produzione del primo turno in segno di cordoglio, come invece annunciato poco dopo l’incidente: “Lo stabilimento non si è fermato, tranne una parte dell’acciaieria bloccata a causa di una denuncia”.
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