Grillo sui «dissidenti»: non conta l’applausometro

by Sergio Segio | 16 Novembre 2012 5:49

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A dare la scintilla alla querelle è stato Beppe Grillo, con un post sul suo blog: «I giornalisti insistono con la fiducia a questo o a quell’altro esponente del M5S data con l’applausometro o con il voto per alzata di mano di poche decine di persone la cui iscrizione al Movimento non viene certificata formalmente — scrive il leader —. I ragazzi del M5S da sempre si riuniscono per discutere con i loro portavoce, ma la fiducia va gestita in modo formale. Non siamo all’asilo Mariuccia, cari pennivendoli». Ma che la tensione sia alta tra i 5 Stelle bolognesi si capisce anche dai commenti alla serata del capogruppo Massimo Bugani — «Eh… già , io sono ancora qua», scrive — e della stessa Salsi, che dice ad Affaritaliani: «L’assemblea ha restituito un po’ di umanità  a una situazione molto difficile e tesa. Mi sento stanca ma bene». E ancora: «Io responsabile delle polemiche sul Movimento? È la stessa cosa di dire “mette la minigonna. È per questo che l’hanno stuprata! È colpa sua!” — spiega il consigliere comunale —. Non condivido questo modo di ragionare. Di questo passo andremo in giro con il burqa. Il Movimento non è una caserma e non condivido la possibilità  che l’ambiente Grillo finisca in questo modo».
La spaccatura in Emilia Romagna sembra netta e lo testimonia anche un video trasmesso da Tgcom24: alcuni attivisti, dopo l’assise di mercoledì, insultano Salsi definendola una prostituta: «Il mestiere della Fede non è mica andare in televisione, è fare qualcos’altro…». Un gesto deplorato anche da Bugani (e dal terzo grillino a Palazzo D’Accursio, Marco Piazza, ndr): «Condanno le parole nei confronti di Federica, ferma restando la netta divisione sulla visione del Movimento e su certe sue dichiarazioni». «Sono nel M5S e nessuno mi ha mai minacciato di espulsione, c’è stato qualche attrito ma ora è superato — spiega Favia —. Non ho sentito il fuori onda ma trovo squalificanti queste cose dette dietro le quinte». «L’unica cosa che ho da dire è che avevano un’occasione per dirmi in faccia quello che pensavano e non l’hanno saputa cogliere», dice la diretta interessata (che ha ricevuto l’offerta di «asilo politico nel Pdl» da Daniela Santanchè).
Da un video all’altro. In serata su internet compare anche un filmato di Beppe Grillo (datato maggio 2011), ripreso dallo stesso Favia, in cui il leader dei 5 Stelle parla delle riconferme semestrali. «Dobbiamo proteggere Favia e Defranceschi in Emilia Romagna, perché con questa proposta di essere confermati o no dai cittadini si attireranno le ire di chiunque. Ma è anche normale. È il nuovo che avanza e il vecchio che scompare», dice Grillo. Sul blog ieri lo showman ligure aveva ricordato: «Il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi)».

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