Grillo lancia Di Pietro al Colle L’ex pm: “Insieme facciamo paura”

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ROMA â€” Grillo difende Di Pietro e lo lancia al Quirinale. Di Pietro si complimenta con Grillo e dice: «Insieme facciamo paura perché siamo nel giusto». Un passo doppio dei due leader populisti fa immaginare una fusione, o un patto per le prossime elezioni. Comincia il guru del Movimento 5Stelle con un post sul suo blog, in cui elenca gli errori dell’ex pm e leader di Idv, per poi concludere però: «L’uomo ha un caratteraccio, non ascolta nessuno, ma è onesto. Quando ha dovuto affrontare il giudizio di un tribunale lo ha fatto senza esitazioni e ne è sempre uscito prosciolto.

Quanti in Parlamento possono dire altrettanto? Chi può scagliare la prima pietra? Nessuno. Nel 2013 Napolitano decadrà , per ora è l’unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!». Insomma, viva Di Pietro.
L’appoggio di Grillo arriva poco dopo le dichiarazioni dell’ex pm sullo scioglimento di Idv in vista di un Movimentone. Di Pietro parla della morte del partito dopo la puntata tv di Report, denuncia il killeraggio mediatico, dal quale si difende mettendo online un ampio dossier con tutto ciò che possiede. Ma l’effetto dell’intesa Grillo-Di Pietro provoca il caos in Idv e una scissione sempre più vicina. Alla fine di una giornata di fibrillazioni, Di Pietro scrive sul suo blog: «Caro Beppe, io al Colle? Troppo grazia Sant’Antonio, direbbe mia sorella Concetta…». Attacca i dirigenti «nominati» del suo partito, li chiama «approfittatori », che «se la stanno facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata tra te e me, metterebbe fuori i riciclati che si sono infilati in Idv». E assicura: «Io non abbandonerò mai la nave Idv, rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo faccia con altrettanto amore e passione. Non ammaino la bandiera ». Ribadisce l’intesa con Grillo, però conclude: «Sappiamo bene tutti e due che Idv e M5S probabilmente andranno ciascuno con il proprio simbolo al prossimo appuntamento elettorale ». Ecco, qui è tutto da vedere. Di Pietro sa bene di essere finito in un angolo, e che le accuse a lui personalmente – e non solo ai dipietristi corrotti – sono state il colpo di grazia. De Magistris, il sindaco di Napoli, lo ha invitato a fare un passo indietro: «C’è bisogno di qualcosa di molto innovativo. Di Pietro sta facendo un importante giro di boa e se stavolta sbaglia, pagherà  le conseguenze anche in futuro. Non sarà  più sufficiente cambiare Idv, ma serve più proposta politica, anche per quanto riguarda Grillo». Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo, ragiona: «L’Idv è morto come partito ma non è il solo: è il sistema dei partiti a essere morto. Il problema non è Di Pietro, è mettere in campo una forza radicalmente alternativa». Una rifondazione. Con la Fiom? Landini si sfila, sostenendo che il sindacato si rivolge a tutti i partiti, non va a braccetto con Idv. Ma la debolezza attuale dei dipietristi sta portando Grillo a una Opa su Idv? Pancho Pardi, senatore dipietrista, interpreta così la mossa di Grillo. Fa autocritica, Pardi: «Ci voleva una gestione più collegiale, un processo di rinnovamento contro Di Pietro non si può fare ma con Di Pietro sì». Nel 2013, aggiunge, va cambiato il leader. Vattimo suggerisce: «Ci piace la Fiom, ci vuole una politica più grillina». E intanto nelle prossime ore si riunirà  il “parlamentino” di Idv. La resa dei conti è arrivata.


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