Grandi numeri e cariche a freddo
Eppure non sono mancati i proverbiali «attimi di tensione», uno davanti al palazzo delle Stelline di corso Magenta, sede cittadina della commissione europea, e uno nell’androne della stazione di Porta Genova. Ma il senso della mattinata di ieri è piuttosto nei numeri, decine di migliaia in piazza, e nell’eterogeneità – quattro cortei diversi in un giorno solo. Divisi, ma uniti dalla voglia di opporsi in tutti i modi alle politiche del governo Monti e di Bruxelles.
La manifestazione più partecipata è stata quella degli studenti che è partita compatta da largo Cairoli. Giusto il tempo di lambire piazza Duomo per dividersi in più spezzoni. Gli insegnanti sono confluiti nel corteo della Cgil, mentre i ragazzi – quasi tutti giovanissimi – si sono equamente divisi tra i Collettivi studenteschi del centro sociale Il Cantiere, e gli altri gruppi vicini ai centri sociali Zam e Lambretta. I primi si sono diretti verso piazza Vetra, con in testa il comitato degli inquilini che sempre più spesso vengono sfrattati dalle case popolari. Hanno fatto tappa all’Università Cattolica dove hanno protestato contro le agevolazioni alle scuole private e confessionali, poi all’Abi, per tutti scritte, striscioni, spray e lancio di uova, e per la Deutsche Bank anche una carriola di letame. Finale antifascista per lanciare le prossime iniziative nelle scuole in programma il 17 novembre e in vista dell’anniversario di piazza Fontana.
L’altro spezzone invece ha puntato Palazzo delle Stelline. Qui sono stati bloccati dai poliziotti in assetto anti-sommossa. Due cariche con lacrimogeni e qualche manganellata. Alla fine un manganello finisce per colpire un agente della Digos. Imbarazzo, nervi tesi. Il corteo lascia il campo e punta alla stazione di Porta Genova con l’intenzione di occupare i binari. Alcuni ragazzi entrano in stazione dove trovano un manipolo di carabinieri piuttosto confusi. Bersagliati dai manifestanti, reagiscono in modo scomposto mentre i passeggeri scappano. Un minuto ed è tutto finito.
Dall’altra parte della città i lavoratori dell’ospedale San Raffaele, in presidio fin dalle 7,30, hanno sfilato piuttosto numerosi verso piazzale Loreto per dirigersi alla stazione Centrale.
E’ andata molto peggio a Brescia, dove la giornata è iniziata con l’arresto di tre attivisti del centro sociale di Rovato (Bs) – verrano processati per direttissima con l’accusa di aver incendiato dei copertoni. Poi il corteo ha raggiunto la stazione dove è stato caricato a freddo e duramente.
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La gravità della situazione è ben nota e sono ben note le sollecitazioni provenienti dall’Europa per il risanamento della finanza pubblica. In questo contesto si assiste al moltiplicarsi delle iniziative legislative, più o meno tecnicamente attrezzate e praticabili, volte a porvi rimedio. L’obiettivo di rassicurare in questo modo i mercati può essere di per sé condivisibile, anche se rimane qualche perplessità circa l’efficacia delle soluzioni prospettate.
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