Frane e allagamenti, mezza Italia nel caos
ROMA — Aveva resistito alle bombe della Seconda Guerra Mondiale. Il “Muraglione” della Linea Gotica ha ceduto ieri alla pioggia. La piena del torrente Parmignola ha sbriciolato la fortificazione anticarro per una cinquantina di metri. Acqua e fango si sono riversati nella campagna di Marina di Carrara e una cinquantina di persone hanno dovuto lasciare le loro case.
Nei giorni chiamati paradossalmente “estate di San Martino”, centro e nord Italia sono finiti ancora una volta sott’acqua. La perturbazione detta “cugina di Sandy” ha causato in Liguria e Toscana un weekend di allerta massima, con centinaia di evacuati. I suoi strascichi si faranno sentire ancora oggi nel centro e nel nord-est. Sabato notte il telefono ha squillato nelle case di Carrara e Lucca per invitare gli abitanti ad abbandonare le case o rifugiarsi ai piani alti. Nonostante gli allarmi, una madre con il suo bimbo di pochi mesi è rimasta intrappolata in auto in un sottopasso a Pisa. La polizia li ha raggiunti quando l’acqua era al finestrino. Stessa disavventura per due coniugi di Romagnano, in provincia di Massa-Carrara. La loro macchina è stata travolta da un torrente e i pompieri li hanno soccorsi in extremis. Ad Aulla, epicentro dell’alluvione che l’anno scorso provocò due vittime, anche quest’anno alcune decine di case si sono ritrovate senza elettricità e gas, con ponti crollati e la ferrovia interrotta.
A Venezia colpita da un’acqua alta record (149 centimetri, sesto valore di sempre), l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin ha parlato di «Apocalisse». Il 70% della città si è ritrovato sommerso, con lo scirocco che ostacolava il deflusso dell’acqua in mare. Alcuni turisti hanno comunque saputo cogliere il lato positivo della situazione, facendo il bagno in una piazza San Marco trasformata in spettacolare piscina.
In Liguria — dove secondo l’ultimo rapporto di Legambiente e Protezione Civile il 99% dei Comuni e a rischio idrogeologico — la provincia più colpita è stata La Spezia, colpita dalla piena del Magra e dei suoi affluenti. Oltre un centinaio di abitanti sono stati evacuati. Per soccorrere le persone rimaste isolate a Sarzana è intervenuta la Marina Militare. Fiato sospeso anche a Vicenza, minacciata dal Bacchiglione che invase la città nel 2010. A Civitavecchia allagato il centro, incluso il palazzo comunale. Ferrovie interrotte in Val Pusteria, San Candido e Belluno, dove un canoista senza paura si è lanciato nel torrente Cismon ed è stato soccorso dal Soccorso alpino di Feltre aggrappato a una parete verticale. Il fatto che ogni anno i danni del maltempo si concentrino nelle stesse province ha spinto sia Corrado Clini che Pier Luigi Bersani a chiedere più finanziamenti per la difesa del territorio. Il segretario del Pd suggerisce «un allentamento del patto di stabilità Ue per permettere alle amministrazioni di affrontare questa priorità ». Il ministro dell’Ambiente concorda e aggiunge che «le variazioni climatiche stanno stressando aree già vulnerabili, dove sarebbe stato necessario vietare o limitare gli insediamenti».
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