Fondo non autosufficienza raddoppiato? Il giorno dopo tornano i dubbi

by Sergio Segio | 22 Novembre 2012 20:00

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ROMA – Ieri era un punto esclamativo, oggi diventa un punto di domanda. Ventiquattro ore dopo la manifestazione davanti al ministero dell’Economia e l’incontro del Comitato 16 Novembre con il sottosegretario Polillo, affiora qualche dubbio rispetto alla notizia che oggi circola su buona parte dei giornali. 

Il fondo per la non autosufficienza sarà  effettivamente raddoppiato? O si tratterà  di una “integrazione” non meglio definita? Le fonti ufficiali e i comunicati diramati ieri dall’ufficio del senatore Marino e dalla segreteria dello stesso ministero dell’Economia parlano di “impegno” ad aumentare il fondo, ma senza fare chiaramente riferimento alle cifre, né tanto meno assicurando il “raddoppio del fondo”. Di contro, la portavoce del Comitato 16 Novembre, Mariangela Lamanna, anche oggi conferma la versione riferita ieri, immediatamente dopo l’incontro: “Il fondo sarà  raddoppiato, è una certezza. Hanno capito che facciamo sul serio e non proveranno a prenderci in giro” . Nessun chiarimento ulteriore arriva intanto dalla segreteria del sottosegretario Polillo, che rimanda alla nota diramata ieri, in cui non si faceva riferimento a cifre definite.

Il fondo sarà  integrato in base ai dati richiesti? Quello che con chiarezza estrema è emerso dall’incontro di ieri è la mancanza di dati relativi alla grave disabilità  in Italia. Il sottosegretario Polillo “non ha idea delle dimensioni del fenomeno”, riferisce Lamanna. E ha chiesto che questi dati gli siano forniti. Impegno questo che si è assunto il Senatore Ignazio Marino, che ieri pomeriggio stesso – come ci riferiscono dal suo ufficio – ha riportato la questione nella Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale da lui presieduta. Marino avrebbe anche chiesto al ministro Balduzzi se questi dati sono in possesso del suo dicastero: il ministro verificherà  e darà  una risposta entro oggi. Qualora i dati non ci fossero, saranno i Nas ad andare a raccoglierli, presso le Asl, sulla base di un questionario che, proprio in queste ore, la Commissione presieduta da Marino sta costruendo. Quanto poi questi dati siano determinanti nella definizione dell’eventuale integrazione del fondo, non è del tutto chiaro. Per Mariangela Lamanna, “il fondo sarà  integrato a prescindere dai dati”. Anche su questo punto, però, le comunicazioni istituzionali non contengono riferimenti precisi.

A chi è destinato il fondo? Anche il bacino dei beneficiari del fondo è piuttosto indefinito: la “non autosufficienza” in generale, all’interno della quale ricade la categoria della “disabilità  grave e gravissima”. Sulla quale, però, evidentemente non ci sono dati, né criteri certi di classificazione, oggetto appunto del lavoro della Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale in queste ore. Nella confusione generale, poi, un equivoco permane: per molti quella di ieri è stata la manifestazione dei “malati di Sla” e il fondo richiesto sarebbe indirizzato a questi. Ferma e decisa, su questo punto, la smentita di Marinagela Lamanna: “Sono stanca di ripeterlo: se avessimo sposato solo gli interessi dei malati di Sla, ci saremmo fermati a quei 200 milioni: la nostra battaglia è per tutti i disabili gravissimi e il fondo che chiediamo è per tutti loro”.

Intanto, il relatore alla legge di stabilità , Pierpaolo Baretta, invita il Senato a “fare la sua parte. Noi abbiamo messo la prima posta, che di sicuro è insufficiente. Saremmo contenti se il Senato rilanciasse”. Ma il sottosegretario alle Politiche sociali del ministero del Welfare raccomanda e precisa: “Quei 200 milioni non siano tolti ai 500 complessivi che il fondo Catricalà  destina attualmente al sociale”. Nelle prossime ore, si saprà  intanto se i dati sulla grave disabilità  siano già  disponibili o, viceversa, in quali tempi inizierà  la rilevazione, che comunque dovrebbe essere imminente, per concludersi entro la discussione della legge al Senato. (cl)

 

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