Fondi al fratello, Errani assolto “Non ha commesso reati”
BOLOGNA — Un pasticcio forse sì, ma un reato no. Il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani è stato assolto in un giudizio abbreviato con formula piena (il fatto non sussiste) dall’accusa di falso ideologico. «La sua prima reazione è stata un grande sospiro di sollievo», ha raccontato il difensore Alessandro Gamberini. «In questi giorni era in forte tensione, ma spesso gli innocenti sono più preoccupati dei colpevoli». Le motivazioni della sentenza pronunciata ieri mattina dal gup Bruno Giangiacomo si conosceranno tra due mesi, ma si intuiscono le ragioni dell’assoluzione. Non c’era dolo nelle intenzioni di Errani quando ordinò a due funzionari (anch’essi assolti) di preparare in fretta e furia una relazione non richiesta per la procura. Era l’autunno del 2009, Errani era stato attaccato sul caso della coop Terremerse presieduta dal fratello Giovanni, che aveva ricevuto un finanziamento di un milione dalla Regione, con documenti ritenuti dubbi, per fare una cantina vinicola a Imola. La fretta fece fare molti errori nel giustificare alla procura quel finanziamento, documenti male interpretati, un pasticcio dei funzionari «ma in buona fede. Questo processo non doveva nemmeno iniziare, l’accusa era infondata — ha sostenuto Gamberini —. L’inchiesta è stata aperta proprio grazie a quella relazione. E’ stato scoperto che il milione non doveva essere erogato? Si vedrà , comunque se anche i termini non sono stati rispettati, ci sono casi in cui i finanziamenti finiscono nel nulla. Qui invece la cantina è stata costruita».
Il caso non è chiuso. Il fratello Giovanni e alcuni tecnici si presenteranno a febbraio davanti ad un altro gup per rispondere di truffa, ma la procura potrebbe non proporre appello contro il presidente della Regione. «Decideremo dopo le motivazioni — ha detto il procuratore Roberto Alfonso —. Potrebbero essere spiegazioni esaustive». Mentre in procura si prendeva atto del responso, Vasco Errani festeggiava in Regione, con il suo stile sobrio. «Guardate i miei occhi, la mia dichiarazione è stampata sul viso», ha detto. «Ho mostrato sempre la mia faccia, senza inutili esibizioni, ma in completa trasparenza. La piena innocenza l’ho sempre rivendicata assieme all’onore mio e alla dignità della Regione Emilia-Romagna». Felicitazioni dal segretario Pierluigi Bersani e da Massimo D’Alema, a Bologna per una iniziativa pro-Bersani: «Mai avuto dubbi che Errani sia una persona perbene. Il fatto che questa curiosa vicenda giudiziaria si sia conclusa con una sentenza così netta e chiara è un motivo di soddisfazione». Controcorrente il Pdl: «Nessuno stupore per questa assoluzione, il giudice è di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra». Giangiacomo replica: «Non è un mistero, dicano ciò che vogliono». Preferisce ricordare che ha fatto processi più complessi di questo, come quando condannò 9 brigatisti per la morte di Roberto Ruffilli a Forlì.
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